DAGLI MTT AL CASH: 3 ADATTAMENTI DA CONSIDERARE

Il poker sportivo vive da sempre la sua massima espressione nei tornei multi tavolo: tanti partecipanti, premio massimo, vittorie importanti. Ma in questi tornei, l'impegno in termini di tempo è davvero elevato e la "varianza" mette spesso a dura prova il mindset dei giocatori.

 

 

Ecco perchè in diversi hanno pensato di cominciare a giocare "cash game", rinunciando magari alle grandi emozioni di quando si porta a casa un torneo importante (emozioni e vincita), riuscendo però così a gestire meglio non solo le ore di presenza ai tavoli, ma anche velocizzando i momenti di varianza negativa.

 

Il passaggio da MTT a Cash Game però, non è così immediato come sembra. Certo è lo stesso gioco in linea di massima, eppure ci sono differenze sostanziali che necessitano di diversi aggiustamenti, sempre maggiori a seconda del livello a cui ci si approccia. Proviamo a vedere almeno tre situazioni su cui è fondamentale porre attenzione quando si vuole fare questo passaggio di tavoli.

 

1 - Ogni mano ha la sua storia

 

Una delle differenze principali è che nei tavoli di cash game ogni mano è una storia a parte. Non ci sono bui che incrementano, non abbiamo problemi nel conservare il nostro stack nè di aumentare la nostra EV in chips. Dobbiamo solo analizzare mano per mano quale sia la soluzione migliore per quel singolo spot. 

 

Ogni chips vale sempre esattamente quello che è il suo valore nominale, per cui l'unico nostro punto di interesse è mantenere le nostre giocate su un "valore atteso" positivo.

 

2 - Si giocano molte più mani

 

Nel cash game è necessario rivalutare tutti i "range" di gioco, proprio perchè siamo costantemente almeno 100x (e se vogliamo giocare cash è quasi obbligatorio tenere sempre almeno quello stack davanti per massimizzare ogni colpo giocato) e le dinamiche sono completamente diverse. Giocare troppo chiusi in un tavolo cash game (specie se 6-Handed) può rivelarsi un grosso errore, così come quello di non capire bene in quali mani è necessario essere "aggressive" e in quali invece controllare il piatto. Questo non significa però, aprire costantemente il gioco con mani spazzatura, visto che non avremo la "urgenza" dovuta all'aumentare dei bui nei tornei.

 

Dovremo quindi comprendere bene l'equilibrio migliore per i nostri range, con variabili ancora più precise, ed è il motivo poi per cui per giocare cash game è necessario avere una conoscenza di base tecnica molto più ampia, visto che quasi mai saremo in condizione di giocarci facilmente tutte le nostre chips in un push or fold come capita sovente durante i tornei. Viceversa, la matematica la farà da padrona in ogni scelta visto che non abbiamo problemi a "ricaricare" nel caso di colpi sfortunati.

 

3 - La table selection

 

Un'altra delle differenze sostanziali che dovremo tenere in considerazione, è che nei tornei non possiamo sceglierci gli avversari contro cui giocare. Ci iscriviamo e da quel momento speriamo di alzarci il più tardi possibile. Nel cash game invece, possiamo sederci e alzarci quando vogliamo, ma soprattutto possiamo scegliere dove sederci e contro chi.

 

La differenza è notevole, perchè di fatto possiamo e dobbiamo valutare sempre al meglio non solo la "posizione" in cui vogliamo sederci (magari mettendoci in favore di giocatori con stack più corti o su cui abbiamo info precise), ma anche tavoli più "facili" possibile. Certo a determinati livelli non sarà poi così consueto, ma in molti casi sarà determinante ai fini del nostro profitto, per una regola molto semplice: nei tornei dovremo battere tutti i nostri avversari, nei tavoli cash, possiamo invece "mirare" molto più semplicemente gli stack più facili da prendere (ovvero quelli dei giocatori meno forti).

 

Il concetto è sempre quello. Puoi essere anche l'ottavo giocatore più forte al mondo, ma se ti siedi al tavolo con i sette più bravi di te, sei tu quello più scarso.

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