Mustapha Kanit si confessa: “Non mi piace foldare, ma a volte devo”

Anche i più grandi giocatori di poker presenti su scala mondiale hanno delle debolezze che fanno davvero fatica a superare. Soprattutto quando si tratta di giocare, magari sulla base dei grandi capitali tirati su in termini economici nel corso degli anni che consentono di giocare in maniera meno concentrata e più ‘allegra’. In questo novero di autentici campioni del poker live rientra anche il nostro Mustapha Kanit.

 

 

Il player nativo dell’Emilia Romagna è riuscito a costruirsi un’immagine assolutamente vincente nel corso degli anni. Dopo aver fatto tanta strada nei più importanti tornei online, è diventato uno dei più temibili uomini che possono schierarsi in un torneo live. Soprattutto negli High Roller di cui è diventato praticamente uno specialista. Ma anche lui, come tutti i suoi colleghi, ha ammesso di avere una debolezza.

Fold doloroso

In una recente intervista si è tornato a parlare dei fold. La più grande debolezza di un giocatore di poker, anche per il nostro Mustacchione: “Non sono un tipo a cui piace foldare, davvero. Ma tutte le mie informazioni mi hanno portato a foldare. Magari sembra molto weak non chiamare una 3-bet quando si ha una buona equity e buone odds, ma è semplice: mantenere lo stack è più importante che chiamare una 3-bet o vincere un grosso piatto in quel momento”.

 

In particolare, durante l’intervista si è tornati a parlare dello storico e clamoroso fold contro Ole Schemion durante l’High Roller di Montecarlo di cinque anni fa. Una mossa vincente, dolorosa per lo stile di gioco di Kanit ma molto efficace: “Puoi studiare tutta la teoria del poker che vuoi, ma quando sei lì, in un torneo da €100.000, sai che prendere meno spot marginali possibili contro avversari fortissimi è la strategia giusta”.

 

Che dire, a volte la scelta più dolorosa può rivelarsi la migliore da fare.

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