Prepararsi per una trasferta di poker: spiega Adrian Mateos

Prepararsi alla vigilia di un lungo viaggio a tema pokeristico è sempre molto importante. A ribadire il concetto è anche un grande campione come Adrian Mateos: “Quando ho iniziato a viaggiare per giocare i tornei di poker non avrei mai immaginato che le carte mi avrebbero portato in Vietnam, ma è esattamente quel che accadrà. Sarà la mia prima visita in questo paese. Voglio davvero giocare le Triton Poker Series”.

 

 

Ma cosa preoccupa lo spagnolo alla vigilia di un lungo viaggio, soprattutto verso terre non ancora esplorate? “Il viaggio stesso. Da un lato, sono desideroso di scoprire un nuovo paese, che inoltre dovrebbe essere molto diverso da tutti gli altri posti che ho visitato. Ma allo stesso tempo devo ammettere che l’idea di viaggiare 20 ore per arrivare a destinazione mi mette un po’ di ansia. Soprattutto il giorno dopo un festival impegnativo come l’EPT di Parigi”.

Le trasferte di poker secondo Adrian Mateos

Come si legge sul suo blog personale, Adrian Mateos ha parlato anche del rendimento ai tavoli: “L’evento è stato molto bello, con tanti bei tornei, ma per me non è stato molto favorevole. Fino all’ultimo giorno sono andato a premio in un solo evento, ed era il più economico di quelli che ho giocato, ovvero il Main Event. Per fortuna – e non è la prima volta che succede nella mia carriera, sono riuscito a salvarmi in extremis, nell’ultimo High Roller da 25 mila dollari di buy-in”.

 

Tra le altre cose, il player iberico ha sottolineato di aver avuto la grande possibilità di vincere un torneo. Stephen Chidwick, però, è stato per una volta più bravo di lui: “Avevo buone possibilità di vincere ma nel testa a testa mi sono ritrovato contro Chidwick, che attualmente è uno dei migliori giocatori del circuito. Poteva succedere di tutto ma Stevie ha vinto e bisogna congratularsi con lui. Io ho preso poco più di duecentomila euro”.

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