Quella volta in cui...Stu Ungar vinse il suo terzo titolo al Main Event WSOP!



Se il poker è fatto di storie, quella di Stu Ungar è indubbiamente tra le più affascinanti. Il campione americano, celebrato come il miglior giocatore di Texas Hold'em e Gin Rummy che la storia ricordi, riuscì nell'impresa di conquistare tre Main Event WSOP nello spazio di 17 anni. 
A dirla tutta i primi due arrivarono uno dopo l'altro, il primo nel 1980 e il secondo l'anno seguente. Poi, per via del suo stile di vita tutt'altro che regolare, la presenza al Main Event non fu più così scontata. Si narra addirittura che una volta chiuse i primi Day da chipleader per poi non presentarsi il giorno successivo a causa di una serata fuori dalle righe, come suo solito d'altronde. 
 
In quel giorno del 1997 Ungar si trovò inaspettatamente a guidare i player rimasti in gioco al tavolo finale, con la possibilità concreta di eguagliare Johnny Moss, unico a vincere tre Main Event prima di lui. 
 
Nessuno aveva mai messo in dubbio le sue capacità al tavolo, quanto la sua affidabilità, tuttavia 'The Kid' riuscì senza troppi problemi a sbarazzarsi della concorrenza battendo in heads-up John Strzemp e assicurandosi una prima moneta da 1 milione di dollari
 
Ciò che non tutti sanno però è che in quell'anno Ungar non navigava affatto in buone acque e, indebitato fino al collo, non aveva a disposizione i soldi sufficienti per pagare l'iscrizione al main event. Accettò quindi l'offerta dell'amico Billy Baxter, che si offrì di pagargli il buy-in credendo ciecamente nelle sue potenzialità. Una scommessa che la storia dirà essersi rivelata vincente. 
 
Ungar tuttavia perseverò nelle sue abitudini, finché in un infausto 22 novembre 1998, il suo corpo venne ritrovato senza vita nella stanza di un motel a Las Vegas. In tasca soltanto 800$, tutto ciò che gli era rimasto. Secondo le ricostruzioni della polizia, pare che il suo decesso sia stato causato da un arresto cardio-circolatorio, probabilmente a seguito di una overdose di cocaina, sostanza che Ungar utilizzava con tremenda regolarità da diversi anni. 
 
Il mito di questo giocatore, tanto talentuoso quanto sregolato, rimane comunque ben impresso nella memoria di chi ha avuto l'onore di sfidarlo al tavolo. Uno su tutti Doyle Brunson, l'icona mondiale del Texas Hold'em. Se l'inglese non rappresenta un ostacolo, gustatevi questa breve clip sull'indimenticabile Stu Ungar:
 
 

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