Andy Beal è tornato alla ribalta in tempi recenti per essere uno degli uomini più fidati del controverso Donald Trump, ma non tutti sanno che a metà degli anni 2000 riuscì a mettere in ginocchio l’elite del Poker (o quasi).
Chi è Andy Beal?
Andy Beal è un banchiere Texano noto per essere un grosso appassionato di matematica. Con un patrimonio stimato di oltre 10 miliardi di dollari, è anche considerato uno degli uomini più ricchi degli Stati Uniti.
Un’altra delle sue passioni è il No-Limit Hold’em.
Il viaggio a Las Vegas e la sfida con la corporation
Quando Andy Beal arrivò a Las Vegas, nessuno lo conosceva. Iniziò ad attirare attenzioni su di sè quando, seduto ad una partita con bui 2.000$/4.000$ (i più alti che si potevano trovare in città), chiese se non ci fosse nessuno disposto ad alzare i limiti.
I bui furono in effetti alzati per ben due volte, arrivando fino a 4.000$/8.000$. A quanto pare questi non erano ancora abbastanza per Andy, che sembrava interessato ad alzare ancora la posta.
Nessuno dei regulars seduti a quella partita aveva tuttavia un bankroll sufficiente per sentirsi a proprio agio a tali stakes, pertanto questi chiesero ad Andy qualche tempo per consultarsi tra loro.
Alla fine giunsero alla conclusione che per dare a Beal l’action che desiderava, l’unico modo era unire i propri soldi e sfidarlo ad un Heads-Up.
Questo gruppo di regulars, tra i quali vi erano giocatori del calibro di Todd Brunson, Jennifer Harman e Ted Forrest, venne chiamato “the corporation”.
Una dura batosta per i regulars
L’accordo con Andy Beal fu trovato piuttosto in fretta. Si sarebbe giocata una partita NLHE heads-up, nella quale i membri della corporation potevano alternarsi per sfidare uno ad uno il magnate di Dallas.
Andy Beal avrebbe messo sul tavolo 20 milioni di $, mentre la corporation riuscì a raccogliere 10 milioni.
La partita iniziò a bui 20.000$/40.000$, ma toccò al suo apice l’incredibile limite 50.000$/100.000$.
Purtroppo tutto sembrava andare storto per la corporation: dopo pochi giorni di gioco Andy Beal aveva ormai prosciugato il loro bankroll e si apprestava a lasciare Las Vegas con le tasche piene.
Ci pensa Phil Ivey
Proprio quando la sfida sembrava ormai persa, la corporation riuscì in extremis a raccogliere un altro milione di $ e decisero di affidare questo ultimo buy-in alla loro stella: Phil Ivey, che fino a quel momento aveva partecipato solo come staker.
3 giorni. Tanto bastò a sua maestà Phil per riprendersi i 10.000.000$ persi dai suoi colleghi ed aggiungerne altri 5 dalle tasche di Andy Beal.
Questi risentì parecchio della batosta infieritogli da Ivey, tanto che decise di ritirarsi e tornare in Texas. Dichiarò persino che dopo quella spiacevole esperienza il Poker era ormai un capitolo chiuso per lui.
Una promessa che riuscì comunque a mantenere per solo un paio d’anni.