
Una delle abilità più importanti per un giocatore di poker è quella di interpretare correttamente la texture del board. Ecco qualche consiglio.
Board “dry” e board “wet”
Si tratta della principale distinzione da fare quando si parla di board textures.
Un board si dice “dry” quando non vi sono molte possibilità di progetto e presenta carte disconnesse l’una dall’altra. Al contrario un board è “wet” quando è connesso e piuttosto ricco di progetti.
Esempi di board “dry”:
- Kh8d3s
- 8h8s2s
- As9c3d
Esempi di board “wet”:
- 8s9c6d
- TcQc8s
- 3s4s5h
Si noti che un semplice progetto a colore non rende necessariamente il board “wet” e allo stesso modo un board può considerarsi “wet” anche se non vi sono possibilità di colore.
Particolari tipi di flop
I flop si possono dividere anche in diverse sotto-categorie, ognuna delle quali ha proprie peculiarità. Ecco una lista delle principali:
- Flop “rainbow”, quando non è presente alcun progetto a colore
- Flop “two tone”, quando è presente un progetto a colore
- Flop “monotone”, quando tutte e 3 le carte sul board sono dello stesso seme
- Flop “paired”, quando presenta due carte uguali
È importante classificare i flop secondo questi criteri in quanto il proprio piano di gioco dovrebbe differire tra un board e l’altro.
Forza assoluta e forza relativa
Riconoscere la differenza tra forza assoluta e forza relativa di una mano è un requisito per avere successo nel poker. Per farlo in modo corretto, valutare le varie sfumature del board è essenziale.
Ad esempio top pair è una mano di valore assoluto medio-forte, ma questo è sempre relativo al board e può variare in modo considerevole. Su un board molto connesso, specie se con possibilità di scala o colore, il suo valore decresce in quanto il proprio avversario potrebbe avere un diverso numero di mani migliori. Contro la maggior parte degli avversari, una top pair non è abbastanza quando il pot si fa grosso.
I giocatori esperti sanno riconoscere quelle situazioni in cui una mano all’apparenza forte (a volte anche set o meglio) è in realtà marginale e riescono così a salvarsi da coolers all’apparenza imparabili.
La questione implied odds (IO)
Le odds implicite (anche note come IO, dall’Inglese Implied Odds) si usano per calcolare quanto ci si aspetta di vincere dal proprio avversario sulle street successive, ammesso che si centri la propria mano.
Queste spesso servono a giustificare un call altrimenti al limite, ma non devono essere abusate.
In linea di massima più il proprio progetto è scontato, minori saranno le proprie implied odds.
Un colore chiuso con quattro carte dello stesso seme sul board è ad esempio una mano con scarse aspettative. Si tratta di un punto così palese dal quale anche i giocatori più curiosi riusciranno a salvarsi.
Le odds implicite sono più alte invece con i progetti di scala o con quelli backdoor in generale, siccome sono più nascosti e imprevedibili.
Anche la posizione influenza le Implied Odds: fuori posizione tendono ad essere più basse.
Una corretta interpretazione dei vari tipi di board è di vitale importanza per essere giocatori di successo. Questa skill non è innata ma si guadagna sia con l’esperienza al tavolo che nello studio post-sessione, ammesso che ci si ponga la dovuta attenzione.