
Il Texas Hold'em è un gioco nel quale i risultati si vedono sul lungo periodo. Se questa frase è rimbalzata nella vostra testa chissà quante volte eppure ancora oggi non avete ben chiaro qual è il vostro valore reale al tavolo, beh, non resta che proseguire la lettura!
La linea che separa un giocatore vincente da uno che fa profitto costante è molto sottile, non a caso tanti talenti dal punto di vista delle cosiddette 'skill pokeristiche' faticano a trovare la via del succcesso. Chi per questioni di testa, chi di bankroll management o chi per mancanza di mordente nelle fasi che contano...le ragioni possono essere molteplici ma nel computo generale pesano quanto l'abilità al tavolo.
Innanzitutto occorre ricordare che nel poker, per chiudere in pari, bisogna comunque vincere. Già perché la rake, ovvero la percentuale versata all'organizzazione del torneo, al casinò o alla poker room, si paga in ogni torneo e alla fine dei conti incide pesantemente sul bilancio. Per fare un esempio concreto basti pensare che un giocatore di MTT ad abi 20€ paga circa 2.000 di rake ogni 1.000 tornei giocati.
Un grinder esperto con un R.O.I. – ritorno di investimento – attorno al 20% , che nella sua carriera ha giocato tra i 20.000 e i 30.000 MTT, si troverà ad aver pagato tra i 40 e i 60 mila euro di rake a fronte di un profitto che oscilla tra i 100 e i 140 mila euro. Certo, grazie ai vari sistemi di rake-back offerti dalle room online si può recuperare una buona fetta, resta il fatto che non bisogna mai perdere di vista questo aspetto.
L'abilità, o meglio, la capacità di fare profitto per i torneisti si misura in base al R.O.I, ma attenzione: quanti tornei bisogna giocare prima che questo dato sia attendibile? Se si sceglie la strada degli MTT potrebbero non bastare 5.000 tornei. A grandi linee già nei primi 1.000 si può intuire qualcosa, ma per avere una percentuale affidabile sono necessari almeno 10.000 giochi.
Questo campione può essere sufficiente per capire cosa aspettarci dalle nostre capacità e come, eventualmente, migliorarci. In questo gran calderone di numeri bisogna però inserire l'elemento aleatorio, meglio conosciuto dai pokeristi come 'varianza' . Il Texas Hold'em è un gioco ad alta varianza, perciò in alcuni frangenti è possibile che il valore parziale si discosti enormente da quello atteso, creando un down-sing o un up-swing a seconda delle cirostanze. Ad esempio per un regular di tornei multi-tavolo uno swing, in positivo o in negativo, di 100 o più buy-in è la norma.
Se il vostro grafico riporta un R.O.I del +150% a seguito di una grossa vincita aspettatevi, prima o poi, un periodo di vacche magre. I grinder più forti mantengono un R.O.I. Compreso tra il 10% e il 40%, con alcune illustri eccezioni ovviamente. E' solito tra i giocatori lamentarsi costantemente della cattiva sorte dimenticando magari il periodo fortunato vissuto nel mese precedente, per questo motivo una volta venuti a conoscenza del proprio valore si possono paragnare i risultati mensilmente e capire da che parte ha soffiato il vento.
In fondo ogni giocatore di poker è un piccolo imprenditore di se stesso. Investe tempo e denaro sulle sue capacità per cercare di ottenere un profitto. Quel che importa quando si è in balia delle onde, o meglio del fato, è saper guardare all'orizzonte e intuire il punto d'arrivo. Ecco perchè i professionisti più navigati non battono ciglio nonostante vadano incontro a swing nell'ordine delle centinaia di migliaia di euro. Perciò non scoraggiatevi se per qualche decina o addirittura centinaia di tornei la sorte vi ha voltato le spalle, il bello potrebbe essere proprio dietro l'angolo!