Le frasi pericolose di Amarillo Slim



Una delle figure più controverse della storia del poker è certamente stata quella di Amarillo Slim, al secolo Thomas Austin Preston, uno dei più grandi campioni di questo gioco.
Slim nasce l’ultimo giorno dell’anno del 1928 a Johnson, in Arkansas, ma poco dopo il suo arrivo, papà e mamma trasferiscono l’intera famiglia a Slim, una cittadina del Texas
Thom comincia fin da piccolo a mostrare doti fuori dal comune in tantissimi giochi e fin dalla preadolescenza si fa notare per essere una sorta di campioncino in erba di biliardo.
Il suo talento, unito alla sua straordinaria capacità a creare situazioni divertenti, lo fanno in poco tempo diventare un personaggio molto conosciuto  nel mondo del poker, al quale approda all’inizio degli anni 60 grazie all’amicizia con Doyle Brunson e Saylor Roberts
Una vita votata al gioco, tanto che insieme ad una ristretta cerchia di persone, passa la totalità delle sue giornate a inventarsi eventi e situazioni su cui scommettere.
Ci sono delle frasi per le quali il buon Slim verrà ricordato per sempre, oltre, ovviamente, per i 4 braccialetti WSOP, tra cui quello del Main Event del 1972: tra quelle più conosciute, ovviamente, quella che fa da prologo al più bel film mai girato sul poker, “Rounders”, “Scegliete gli avversari giusti. Se non individuate il pollo al tavolo, il pollo siete voi “, più tutta una serie di consigli tecnici che, nel momento storico in cui Amarillo visse, furono riconosciuti come veri e proprio capisaldi del poker moderno, come quello di guardare prima i propri avversari che le proprie carte, oppure quello di avere il coraggio di alzarsi dal tavolo quando si perde tantissimo, per rimanere seduti all’infinito nelle sessioni positive. 
 Tra quelle meno conosciute, c’è invece la frase che fa storicamente riferimento al rapporto di Amarillo Slim con le donne anche se è più giusto riconoscere che negli quella frase fu decontestualizzata. 
Al termine di un Main Event durante il quale Slim si scontrò spesso con una signora, un giornalista del settore gli chiese cosa pensasse del gioco di quella donna e lui, molto semplicemente e con una forse eccessiva dose di ironia, rispose che se la signora in questione avesse vinto il torneo, egli si sarebbe tagliato la gola.
Quel Main Event WSOP, come peraltro tutti quelli da sempre disputati fino a oggi, fu vinto da un uomo, ma nell’immaginario collettivo quella frase rimane da sempre come una sorta di anatema lanciato all’infinito da Amarillo Slim: “se una donna vincesse mai un Main Event, io mi taglierei la gola”.
Noi, esattamente come Amarillo, preferiamo utilizzare quella frase all’interno del contesto del torneo per cui fu utilizzata e ci auguriamo che, prima o poi, una rappresentante del gentil sesso riesca a mettersi il braccialetto più prestigioso al polso. 
 
 

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