
È l’otto dicembre del 2010, una giornata come tante, in un periodo nel quale nelle arene online di tutte le poker room si combatte a suon di centinaia di migliaia di dollari, un periodo in cui nascono e si confermano le leggende del poker, quelle di cui si parla ancora oggi.
Le partite di cash game sono infuocate, si passa con una certa facilità dal Pot Limit Omaha allo Stud, dal Texas Hold’Em al 2-7 e gli spettatori in chat sono tantissimi.
Ma la sessione di cui stiamo per parlarvi è di quelle che rimarranno negli annali della storia del poker.
Viktor “Isildur1” Blom è nel pieno della sua incredibile carriera e si è appena seduto al tavolo che preferisce, il PLO Heads Up, disciplina nella quale, appena 24 ore prima, aveva sfilato 2 milioni di dollari a Ilari Sahamies.
Non trovando avversari disponibili ad affrontarlo, Viktor si siede al $100/200 No Limit Hold’Em e la sessione parte con il piede giusto, tanto che porta via $471.000 a Daniel “jungleman12” Cates il quale dichiara candidamente di non avere più fondi nel conto.
Tornato al suo “main game”, il PLO Omaha, Isildur1 incrocia le lame con Brian Townsend per un’altra leggera vincita, ma la notte è ancora lunga e minacciosa e si affaccia l’ombra di Brian Hastings col quale si misura in ben 4 tavoli al $500/100 PLO.
È una mattanza.
In sole 2.858 mani, Hastings ripulisce il suo avversario di ben $4.206.960, una delle più grandi “suonate” della storia del poker mondiale.
Nei giorni successivi si sono rincorse voci su quella incredibile notte dove il tempo sembrava essersi fermato ali occhi di chi partecipava all’infuocata chat di quella sessione.
I due si pizzicarono piuttosto polemicamente, soprattutto quando Blom accusò il suo avversario di essere stato veramente fortunato – u know how lucky u are ?- e lo apostrofò con alcune offese nel momento in cui Hastings decise di abbandonare il tavolo concedendogli altri 30 minuti che poi diventarono un’ora durante la quale Isildur1 ridusse leggermente il margine.
Nessuno dei due protagonisti, tuttavia, commentò in maniera chiara l’episodio, entrambi piuttosto avvezzi a swing di una certa entità.
Qualche anno dopo Hastings tornò sull’episodio e dichiarò che nelle due settimane precedenti a quella notte, con l’aiuto dello stesso Townsend e di un altro professionista, Cole South, analizzò con dovizia di particolari migliaia di mani del suo avversario, trovando la chiave per metterlo in difficoltà.
Anche in questo caso lo studio e l’analisi del gioco dei propri avversari rese i suoi frutti, in questo caso, milionari.