Gus Hansen, la leggenda di “The Great Dane”.



Una testa praticamente sempre pelata, l’inconfondibile camicia bianca, il fisico asciutto e lo sguardo di ghiaccio. 
Chi non associa il periodo d’oro del poker con le movenze animalesche e lentissime di Gus Hansen, si è perso certamente qualcosa. 
Danese di Copenhagen, Gus è probabilmente il precursore del gioco hyper aggressive che così tanto timore incuteva nei giocatori che non arrivavano dal Nord Europa; una scuola di pensiero più che una strategia di gioco, della quale Hansen è certamente l’icona più conosciuta.
 
La parte iniziale della sua carriera è segnata dalla scoperta del backgammon, gioco molto più frenetico e aggressivo di quello che si può pensare, gioco dal quale Gus prenderà gran parte delle sue nozioni pokeristiche. 
 
Il danese scopre il suo amore per il poker durante un viaggio negli Stati Uniti, quando, nel 1997, si siede con una certa continuità ai tavoli cash game del “Mirage” a Las Vegas
Durante i suoi primi anni di militanza e la costruzione del bank roll formatasi soprattutto ai tavoli cash, Hansen scopre i tornei all’inizio del nuovo millennio e i successi non tardano ad arrivare, così come la gloria che giunge in quantità industriale al termine del “Five Diamond World Poker Classic” del 2003, $600.000 di prima moneta e infinite riconoscenze per il suo nuovo modo di interpretare il poker, aggressività allo spasmo e size totalmente rivoluzionate. 
 
La genialità di “The Great Dane” va letta soprattutto nella misura in cui non è possibile assegnargli un range di apertura. 
Hansen apre da tutte le posizioni, con tutte le carte e tutti i colpi in cui entra da aggressore (da original raiser o da tribettor), li gioca come se avesse sempre due assi.
Sta agli avversari decidere come e quando metterlo in difficoltà, ma sono pochi quelli che ci riescono: in più di un’occasione i piatti vinti dal danese sono caratterizzati da cartacce tipo 9 e 4 off, che, se arrivano allo showdown legando almeno una doppia coppia, scoppiano a più riprese i punti forti degli avversari, creando piatti giganteschi che catapultano Hansen spesso nelle parti alte del count. 
 
Oggi come oggi Hansen può vantare vincite per oltre 10 milioni di dollari, ma è abbastanza risaputo che la sua parabola è fortemente in discesa anche a causa di una folle carriera online.
 
Molti dei suoi fans si chiedono ancora oggi come sia possibile che Gus possa permettersi di giocare certe cifre a poker e di continuare a perderne altrettante.
Certe voci attribuiscono la sua continua presenza di liquidità al fatto che esistano partite high stakes di Backgammon sulle quali Hansen ha ancora oggi una edge esponenziale rispetto ai suoi avversari. 
 
Negli ultimi mesi è scoppiata in Gus una grossa passione per il Bridge ed è questo il motivo per cui lo si vede meno ai tavoli da poker, anche se, come dice lui stesso, non si tratta di un problema di soldi: “di solito mi rimangono sempre i soldi per un panino”. 
 

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