Randy Blumer, l'inventore del poker online: dall'ascesa al declino in soli due anni!


C'era una volta il Texas Hold'em.

Quello fatto di volti, gesti, sigarette che si consumano sul posacenere, risate nervose, chip impilate una sull'altra...

Poi qualcosa balenò nella testa di Randy Blumer, ingegnere navale della Royal Canadian Navy, qualcosa che cambiò radicalmente la storia del nostro gioco preferito.

Era il 1997, internet stava cominciando la sua ascesa candidandosi ad essere una delle innovazioni più importanti all'alba del nuovo millennio e Blumer colse la palla al balzo per testarne le potenzialità...in che modo? Semplice, dando vita a quella che passerà alla storia come la prima poker room online: "All'inizio, quando chiesi alle persone se potesse essere una buona idea quella di allargare gli orizzonti del poker in questa direzione – racconta Blumer - tutti storsero il naso."

'Come si può giocare a poker senza avere gli altri giocatori davanti? Sarebbe impossibile bluffare e si offrirebbe un terreno fertile ad imbroglioni e truffatori'. Erano questi gli argomenti più gettonati tra chi non vedeva futuro nell'idea del buon Randy, che nel mentre era riuscito a trovare dei finanziatori privati racimolando la bellezza di 30.000 dollari.

Blumer fondò così un'azienda dedicata allo sviluppo dei software, coinvolgendo alcuni sviluppatori provenienti da Atlanta. Una volta firmati gli accordi il nuovo team giunse a San José, in Costa Rica, per incontrare i cosiddetti ISP, ovvero i fornitori di servizi internet o semplicemente service providers e cominciare l'avventura.

Verso la fine del 1997 il progetto vide finalmente la luce, sotto forma di sito gratuito dove poter giocare a poker, ma già dal 1° gennaio 1998 si cominciò a far sul serio con l'introduzione della modalità 'real money'.

Come dichiarato dall stesso fondatore: "Si vedeva sin da subito che l'idea avrebbe avuto un successo enorme: alcuni giocatori stavano seduti ai tavoli online per 10-12 ore filate già prima del passaggio ai soldi veri."

In quegli anni non c'era una gran competizione nel settore, anzi a dirla tutta la room di Blumer rimase l'unica nel mercato per oltre un anno e mezzo, offrendo ai suoi clienti delle partite cash-game nella modalità limit hold'em – la più apprezzata all'epoca – con un buy-in minimo di 30$ e blind 3$-6$. Successivamente arrivarono anche il 5$-10$ e il 10$-20$.

L'idillio durò per un anno abbondante, finché nel 1999 arrivarono seri problemi di natura tecnica che lasciavano spazio ad atteggiamenti fraudolenti da parte di alcuni giocatori nei confronti di tutti gli altri.

L'azienda pose prontamente rimedio al clamoroso equivoco, ma la sua credibilità era stata minata irrimediabilmente. Alcuni utenti si riavvicinarono con l'introduzione del nuovo algoritmo, permettendo alla room di tagliare il traguardo delle tre milioni di mani distribuite, ma con l'arrivo nel mercato di nuove piattaforme di gioco il sogno di Blumer giunse al capolinea, o meglio la sua impresa.

Già, perché in fondo quel biondo trentenne proveniente da Edmonton, in Alberta, era stato lungimirante: il gioco online poteva essere la nuova frontiera del poker, e oggi sappiamo benissimo quanto Randy avesse ragione...

 

 

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