Se lo dice Liv...
La bella e nota giocatrice britannica, vincitrice di un EPT in quel di Sanremo con una bella laurea in astrofisica ha sfruttato il suo canale Youtube per dispensare qualche perla a chi pensa che il poker sia soltanto un gioco di fortuna.
Il filmato in questione, un estratto del video Business Insider UK, si intitola 'Tre ragioni per cui il poker è come una scienza. Il motivo? Ve lo spieghiamo subito parafrasando le sue parole prima di proporvi la clip per intero.
1 – Sperimentazione
Sia nella scienza che nel poker sperimentare è essenziale. E' in questo modo che si possono capire le reazioni che una certa mossa provoca e, partendo dalle considerazioni da essa derivanti, si può perfezionare la propria strategia.
2 – Variabili
Il poker, come ben sappiamo, è soggetto a diverse variabili. Il numero di giocatori, il loro livello di competenza, la loro condizione psicofisica, la pressione imposta dal payout e tanti altri fattori. Lo stesso accade nel campo scientifico, dove prima di verificare la bontà di un esperimento bisogna tenere in considerazione molteplici fattori.
3 – Livello di certezza
Gli esperimenti fatti in laboratorio, così come le giocate, sono attendibili finché non arriva qualcuno a dimostrarci il contrario. Nel poker accade più o meno lo stesso procedimento: una giocata può essere considerata vincente finché i nostri avversari non si adattano e cominciano a prendere le contromisure.
Fatte queste assunzioni arriviamo al dunque: non si può essere mai certi al 100% di vincere o perdere, ma l'unica soluzione è quella di mettere in atto una strategia matematica ottimale. Chi pensa di lasciarsi guidare esclusivamente dal proprio istinto sbaglia. Non che l'istinto sia completamente da sottostimare, ma sicuramente un approccio matematico corretto fornisce molte più garanzie di un semplice impulso dettato dall'emotività del singolo o dalla situazione.
Le uniche situazioni in cui vale la pena deviare dalla matematica sono quelle in cui le intenzioni del nostro avversario sono talmente palesi da rendere conveniente una giocata matematicamente sbagliata. Ad esempio se ci troviamo davanti qualcuno che non bluffa mai, dovremmo prendere in considerazione l'idea di passare la nostra mano a fronte di un'action molto strong, sebbene abbiamo le odds sufficienti per effettuare il call.
Insomma, spazio all'istinto ma solo quando guidato dal cervello. E ora date uno sguardo in prima persona al video: