Che il MainEvent delle World Series of Poker sia, per antonomasia, il torneo della vita non è certo un mistero, super pro a parte.
La storia che vi raccontiamo oggi è quella di un comune impiegato che fino a giugno 2016 lavorava 8 ore al giorno 5 giorni a settimana e si dilettava con le due carte.
Poi accade che il 9 luglio dello scorso anno decide di iscriversi al MainEvent, comincia a macinare chip per nove giorni consecutivi fino alla proclamazione dei 'novembernine' e il 17 luglio si ritrova con un premio minimo garantito da un milione di dollari, in attesa di disputare il finaltable a novembre e giocarsi la possibilità incrementare esponenzialmente la sua vincita.
Come comportarsi in questa circostanza? Come probabilmente molti di noi avrebbero scelto di fare, il nostro protagonista chiama il suo datore di lavoro e rassegna le dimissioni, pronto per lanciarsi in una nuova avventura che gli consente finalmente di avere più tempo per se stesso e per la sua famiglia, oltre a disporre di una discreta solidità economica che fino ad allora rimaneva solamente un sogno nel cassetto.
Se ancora non avete capito di chi stiamo parlando è arrivato il momento di svelarvi il suo nome: si tratta dell'amatore spagnolo Fernando Pons, tra i finalisti del torneo più importante al mondo nel 2016.
Seppur con un stack risicato attorno ai 10 big blind, Fernando non ha mai smesso di sognare il colpaccio della vita, ma probabilmente il suo traguardo era già stato ampiamente raggiunto e va bene così. Lo spagnolo infatti è stato il primo eliminato del finaltable vinto da Qui Nguyen per 8 milioni di dollari e, sebbene la gloria e la fama di trionfare nel Big One sia andate a qualcun altro, rimane la soddisfazione e l'orgoglio di aver centrato un obiettivo alla portata di pochi.
La sua storia, comparsa su diversi portali internazionali, è di quelle che fa bene al poker. Come quando Chris Moneymaker riuscì a trasformare un satellite da 82$ dollari in un premio da 2,5 milioni con tanto di braccialetto diamantato. Stavolta il luccichio del gioiello non ha abbagliato lo sguardo di Pons, ma l'impresa compiuta gli ha comunque permesso di dare una svolta alla sua vita:
"Da quel momento è cambiato tutto – ammette Pons ai colleghi di PokerStrategy.com – Certo che mi sarebbe piaciuto vincere il torneo, ma lamentarsi dopo aver vinto un milione di dollari mi pare eccessivo. Ora posso giocare a poker dove e quando mi pare...Insomma è un sogno che, finalmente, è diventato realtà!"