Un piccolo giallo ha caratterizzato il final table del Big One for One Drop, evento delle World Series da 111.111 dollari di buy-in.
Durante la finale sia Doug Polk sia Haralabos Voulgaris si sono lamentati con l'organizzazione in quanto il mazzo di carte con cui stavano giocando pareva segnato.
C'erano dei pallini bianchi sul dorso delle carte che avrebbero dovuto chiaramente non esserci, in quanto le rendevano differenti, e potenzialmente riconoscibili, l'una dall'altra.
Il torneo è stato fermato e il mazzo cambiato, tra l'altro poi uno degli accusatori, ovvero Doug Polk, è riuscito a vincere il braccialetto e oltre 3.600.000 dollari dopo aver superato Bertrand Grospellier nell'heads-up finale.
Il caso è stato comunque presto chiarito, anche perché è altamente improbabile che una volontaria alterazione delle carte possa accadere durante un evento del genere, trasmesso in diretta streaming: si trattava infatti di un difetto di fabbricazione, grave ma che può purtroppo succedere.
Le carte usate quando c'è la diretta televisiva, tra l'altro, hanno un particolare microchip e per questo sono più spesse rispetto a quelle normali, anche questo fatto può aver generato, appunto, dei problemi quando sono state prodotte.
Tranquillizzatosi dopo essersi messo il pesante braccialetto al polso, Polk ha dichiarato ai blogger della manifestazione subito dopo il successo: “Conosco molto bene tutti i ragazzi, sono persone rispettabili nella comunità. Non credo che qualcuno di loro abbia imbrogliato...”.
Non è mai tranquillo, comunque, il periodo estivo per i fornitori di carte delle WSOP, ci furono numerose lamentele, infatti, per la qualità delle carte fornite da un'importante azienda italiana (Modiano), che non è riuscita difatti dopo il 2015 a ottenere un nuovo contratto.