Un giocatore di poker vincente sa capire su quale disciplina focalizzare le proprie ore al tavolo, senza entrare nel dettaglio, la prima grossa doppia opzione che salta all’occhio, oltre a quella tra cash game e tornei, è quella tra online e live.
Una volta stabilite le nostre priorità, avremo poi a che fare con tutta una serie di “sotto opzioni” che stuzzicheranno con ogni probabilità l’imbarazzo della scelta: heads up, short-handed, full ring, sit & go eccetera, sono solo alcune delle specialità che solleticheranno le nostre fantasie più nascoste, naturalmente tutte influenzate dal grado di “comfort” che raggiungeremo giocando ognuna di esse.
Nel caso in cui la scelta ricadesse sul macrocosmo del cash game live, una delle domande che il giocatore di poker si pone con più frequenza è senza dubbio quella del limite temporale di permanenza al tavolo.
Esiste una formula scientifica o più semplicemente matematica, che ci porta a capire dopo quanto tempo dobbiamo salutare la compagnia e goderci la nostra vincita, oppure, al contrario, leccare le nostre ferite?
Oppure ancora il nostro abbandono deve coincidere con un determinato risultato al tavolo?
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Stiamo vincendo ed è meglio accontentarsi, oppure bisogna battere il ferro finché è caldo e stare seduti fino a quando il momento magico non termina?
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Stiamo perdendo tanto ed è giusto limitare la linea rossa, oppure dobbiamo provare a recuperare fino a quando “non girerà la fortuna dalla nostra parte”?
Proviamo ad evitare che queste domande cadano nel vuoto.
Intanto vi auguriamo di far parte sempre e comunque della prima categoria, ma questo, come tutti saprete, non sarà possibile, nessun giocatore può vincere tutte le partite alle quali si siede anche se, al contempo, le buone notizie arrivano dal fatto che sicuramente molte di queste le vincerete.
Il consiglio è quello di rimanere attaccati alla partita fino a quando essa è profittevole, fino a quando vi accorgerete che non c’è nessuna necessità di abbandonare, visto che state esprimendo un ottimo gioco, la carta è dalla vostra parte e non ci sono segni di stanchezza.
Diverso il caso in cui cominciate ad avere qualche cedimento, l’attenzione comincia a calare e non riuscite più a stare “in the zone” come dicono negli USA.
In quel caso dovete capire se è solo un momento di debolezza (esistono anche quelli passeggeri), oppure se quel caso possa influenzare il vostro modo di giocare in modo irreversibile.
Un po’ di musica per tornare lucidi e, se essa non basta, ciao a tutti, è stato un piacere, ci vediamo domani.
Molto più semplice il discorso in caso di giornata negativa: prima di ogni sessione ponetevi un limite di acquisto delle poste.
Saranno probabilmente stack pari ad un range che va dai 100 ai 200 Big Blind, a seconda di quanto possa essere facile il tavolo, datevi un minimo di un acquisto unitario e un massimo, ad esempio, di 3 acquisti.
Terminata la terza posta possiamo capire con tranquillità che non è esattamente la sessione dei nostri sogni, dormiamoci su, domani è un altro giorno .