Carte segnate o difetto di fabbrica? Polemica al WSOP One Drop da 111.111$!

Carte segnate o difetto di fabbrica? Polemica al WSOP One Drop da 111.111$! 

 

Siamo al tavolo finale del torneo WSOP più ambito dai top pro. 

Parliamo dell'high roller fro One Drop da 111.111$ vinto dall'incredibile Doug Polk, nel quale il nostro Dario Sammartino ha chiuso ha terzo posto per 1.6 milioni di dollari.  

 

 

Si perché, nonostante ci si trovi a inizio manifestazione, si tratta dell'unico high roller NLH con in palio un braccialetto e i tutti i player più in vista nel corso dell'anno ambiscono a vincerlo, sia per una questione economica che di prestigio.  

 

Giusto per citare un nome, il vincitore della scorsa edizione risponde al nome di Fedor Holz...Vi ricordate come sono andate le cose se prosieguo della sua stagione pokeristica 

 

Ad ogni modo, divagazioni a parte, nella fase 5-handed due dei cinque giocatori rimasti in gara, esattamente Doug Polk e Haralabos Voulgaris, hanno denunciato al floorman un'anomalia nelle carte da gioco: "Sono segnate!" lamentano entrambi. 

 

E infatti, dopo aver messo in pausa il torneo e aver analizzato il mazzo, alcune di essere presentavano dei pallini bianchi sul dorso. Il mazzo viene ovviamente sostituito e si prosegue senza grandi intoppi fino alla proclamazione del vincitore.  

 

Ma di cosa si trattava esattamente? Possibile che qualcuno dei partecipanti avesse provato a imbrogliare? Secondo Polk non c'è alcun dubbio: "Escludo categoricamente che qualcuno dei miei avversari possa aver combinato qualcosa. Li conosco tutti e sono persone assolutamente rispettabili e rispettate nella community." 

 

La spiegazione quindi sembra essere un difetto di fabbrica, anomalia che tra le altre cose si è già verificata nelle precedenti edizioni. Non a caso i vari fornitori sono stati costretti, nel corso degli anni, a inviare nuovi mazzi da gioco proprio per ovviare a questo tipo di problematiche. Molto più difficile che i pallini menzionati sopra siano stati fatti con un pennarello dai player in gara. Senza contare le telecamere costantemente accese, sarebbe stato impossibile disegnarli con quella precisione e in quel contesto.  

 

Non si tratta quindi di una polemica, piuttosto di un fatto singolare che dimostra ancora una volta come siano i giocatori stessi i promotori di un gioco "pulito" nonché i primi a far notare qualcosa che non va non appena si presenta l'occasione. Ecco a margine i Tweet di Doug Polk: 

 

 

 

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