Che call per Mateos contro Carrel al Championship heads-up da 10.000$!

A guardarli in faccia sembrano due ragazzini innocenti. 

 

Dando uno sguardo al loro curriculum pokeristico invece, si capisce qualcosa in più: Charlie Carrel è semplicemente una delle stelle emergenti del poker internazionale e sta attraversando un rush fortunato da diversi mesi. Adrian Mateos invece, nonostante la sua giovanissima età, ha già vinto due braccialetti alle WSOP ed è una presenza costante nella scena high roller.  

 

Fatte queste premesse passiamo ai fatti. Heads-up match tra i due nella semifinale del Championship da 10,000$, uno dei tornei più ambiti dai pro alle World Series. Dopo la vittoria di Smith contro Reiss i due si giocano un bel pezzo di braccialetto, dal momento che almeno sulla carta entrambi partirebbero avvantaggiati. Un po' come Real-Barcellona in una semifinale di Champions.  

 

Dopo aver preso un discreto vantaggio di circa 30 big blind Charlie Carrel decide di spingere un poco sull'acceleratore e si trova a 3-bettare da BB a 175.000 con 7♦ 3♦ sull'apertura di Mateos con J♥ 8♥ a 50.000 quando siamo a T25K. Call. 

 

Il flop recita 9♣ 8♠ 4♦. Charlie spara la prima a 150.000 e Mateos chiama. Su turn 2♣ l'inglese spara la seconda a 300.000, nuovo call per Mateos. Il river è un Q♠, Carrel ci pensa su un poco e poi shova per 648.000, mentre l'avversario va 'in the tank'. Cosa mai potrà avere Charlie per 3-bet, bet-bet-shovare la sua mano? 

 

Proviamo a entrare nella testa di Mateos, aggiungendo una preziosa informazione che rivelerà nell'intervista a fine heads-up: "Ho studiato il gioco di Carrel a casa e sapevo che su una texture simile se la sarebbe potuta inventare" 

 

Ora ripercorriamo l'action dal preflop: abbastanza standard in raise di Mateos, un po' meno la 3-bet di Carrel anche se in dinamica heads-up non è affatto un errore e giusto anche il flat dello spagnolo che oltre ad avere posizione ha una mano con un'ottima board equity. 

 

La c-bet al flop è fin troppo standard per non essere chiamata con una mano di valore come J-8 su board 9 high, perciò passiamo direttamente al turn, dove Carrel mette altre 300.000 sul piatto. 

 

Questa bet è meno standard di quanto si possa pensare. Sebbene il 2♣ non cambi la situazione in questo frangente Carrel polarizza il suo range su una mano molto forte o su aria completa. Mateos ha odds favorevoli e un'ottima mano per chiamare e anche in questo caso il call è piuttosto standard.  

Al river casca forse una delle carte migliori per Charlie che ovviamente non avendo nulla spera di far passare l'avversario, quindi va all-in. Lo spagnolo tuttavia comincia a riflettere: considerato lo stile di Carrel è possibile che faccia questa giocata con una mano di valore, ma quale?  

 

La più probabile è J-10, ma Adrian ha uno Jack tra le sue hole cards, quindi le possibilità che anche l'avversario ne abbia uno si riducono del 33%. Tra le altre cose J-10 è perfettamente nel range di Mateos, quindi difficilmente Carrel avrebbe optato per un'azione così strong con overpair. Forse con set, ma non è nemmeno detto che non avesse preferito checkare flop piuttosto che c-bettare 

 

Insomma, rimangono tantissime combo di bluff e poche combo di valore con un piatto da oltre 1,8 milioni e 600K e spicci da aggiungere. Certo, c'è in gioco un braccialetto e soprattutto la sua tournament life, ma Mateos prende coraggio e chiama, aggiudicandosi il pot. E voi avreste avuto il suo stesso coraggio? 

Wallpaper download

Seguici