Da poker pro a scrittore: Phil Hellmuth presenta al Rio la sua autobiografia!

"Da quanto ho scritto mi fanno ancora male le mani" racconta un Phil Hellmuth raggiante nel corso della presentazione della sua autobiografia, avvenuta la scorsa settimana in una delle sale del Casinò Rio di Las Vegas. 

 

 

Poker Brat: Phil Hellmuth's Autobiographyquesto il titolo scelto. Conciso, diretto ed essenziale. Perché uno come lui non ha certo bisogno di presentazioni.   

"E' stato un lavoro fatto col cuore, un onore potermici dedicare con tutto me stesso" ha dichiarato Hellmuth a caldo firmando autografi ai primi acquirenti.  

 

Presenti i colleghi di Pokerlisting.com, che hanno colto la palla al balzo per farsi raccontare qualcosa in più sui contenuti:  

 

"Parlo di quando (quasi) lasciai mia moglie nel 2015, ma racconto anche di quando stava per fare lo stesso lei nel 2002. Diciamo che in tanti passi il lettore può rivedere un pezzetto della sua storia personale." 

 

Dalle origini del suo soprannome 'The Poker Brat': "Me lo misi da solo all'inizio degli anni '90 grazie all'aiuto di Andy Glazer, scrittore e giornalista oltre che esperto di poker, e non è mai cambiato." 

 

Non pago di questa prima fatica, sembrerebbe che Hellmuth si sia già messo sotto per scrivere un nuovo libro, che secondo le indiscrezioni dovrebbe portare come titolo "Positivity".  

 

Insomma, c'è chi si dedica anima e corpo al poker giocato come i nostri Mustacchione e Dario Sammartino, entrambi impegnati alle Worlds Series, chi dice di essere già in pensione a soli 23 anni come Fedor Holz, chi non può fare a meno di pubblicare su Youtube qualsiasi cosa faccia, come Negreanu e Doug Polk e chi infine, come appunto Phil Hellmuth, scopre la passione per la scrittura a cinquant'anni suonati.  

 

L'augurio, sia da appassionati che da semplici lettori, è che il feeling con la penna sia simile a quello con le due carte. Di sicuro un personaggio come lui qualcosa da dire ce la dovrà pur avere... 

 

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