Il Main Event è il torneo di poker dei sogni e la fase bolla uno dei momenti che i più soffrono, perché arrivare a premio per un amatore significa molto, non solamente per una questione economica.
Ad approfittare della paura che aleggia in sala in quei momenti sono i professionisti, che incamerano chips proprio facendo leva sul timore che tanta gente ha.
Di certo non ha sentito alcuna pressione quest'anno il cinese Quan Zhou, bubble-man del campionato del mondo 2017, che ha tentato una giocata ardita finita decisamente male.
Lui è un professionista e gioca le più grosse partite di cash game in Asia, dunque il premio minimo del Main Event a lui non sposta praticamente nulla.
Impegnato a Barcellona in questi giorni, ha raccontato quel bluff finito male, con tutte le sue chips che sono andate a Davidi Kitai.
Siamo nel livello 3000/6000 ante 1000, Kitai apre da utg a 14000 e Zhou, da middle position, decide di 3-bettare fino a 32000.
“Nessuno lo contrastava in alcun modo – ha spiegato Quan – ho pensato che dovessi fare qualcosa. Il suo opening range era molto ampio, in quello spot penso di avere parecchia fold equity”.
Kitai calla e il flop recita: 10-J-10 raimbow.
Entrambi i player checkano. “In questi spot faccio check anche con mani molto forti” - ha spiegato il cinese.
Al turn esce il 7 di cuori. Ci sono 82000 nel mezzo e Kitai punta 27000. Zhou senza paura opta per il raise (70000 chips) in bluff e motiva così la sua scelta: “Se avesse avuto un 10 credo avrebbe puntato di più, oppure avrebbe optato per il check/raise...”.
C'è il call del belga e si va a scoprire il river.
Esce il K di cuori. Zhou su un piatto che è di 37 blind, decide di pushare in overbet per addirittura 62 blind.
Kitai senza esitazione alcuna chiama, ma i due non possono scoprire le carte perché devono arrivare le telecamere al tavolo per riprendere il momento clou del torneo.
Il cinese ovviamente sa di essere battuto. Kitai infatti quando è il momento gira K-K per un fullhouse chiuso al river.
Conscio di aver commesso un errore, Zhou non si è però disperato per aver gettato al vento in questo modo almeno il premio minimo: “Ero sotto shock quando mi ha snap-callato, non mi era mai successo nulla di simile. Dei soldi non mi importava niente, mi dispiaceva molto di aver commesso un errore...”.