Phil Ivey, che lo vogliate o no, è ancora il numero uno nella testa di tanti appassionati.
Probabilmente lo è ancora anche in quella di chi scrive, ma una cosa è certa: non si hanno troppe informazioni sulla sua vita privata e la serie di brevi video per la scuola di Paul Phua è utilissima per capire meglio il suo personaggio.
Eccolo nuovamente a parlare del suo passato, a cominciare dalla sua prima partita a poker: "Ho cominciato a giocare all'età di otto anni. Le prime mani che ho giocato sono state con mio nonno a 5 card stud. Mi ha insegnato le regole e giocavamo coi penny. Ricordo mia madre entrare nella stanza e chiederci: 'Che fate, vi date al gambling?' 'No, sto solo insegnando le regole a Phil' rispondeva mio nonno. Ho sempre giocato tanto ogni giorno, dai miei vent'anni per un decennio giocavo 14/15 ore al giorno e ho fatto tantissima espreienza sul campo."
Cosa rende un giocatore un top player? "Bisogna avere una grande etica del lavoro, sapere sempre cosa ti succede attorno, imparare nuove strategia, mettere sempre in discussione il proprio gioco. Quando si incontra qualcuno più bravo bisogna portare pazienza, prendere nota di ciò che fa e migliorarci a nostra volta cercando la chiave per batterlo. "
Il poker può essere una fonte di stress? "No, per me il poker non è stressante. Nel senso, una volta che i tuoi soldi sono finiti in mezzo al piatto c'è davvero poco che tu possa fare. L'unica cosa è giocare al meglio delle tue possibilità. Cerco di tenermi in forma per quanto posso, anche perché una buona tenuta mentale passa improrogabilmente da un ottimo stato fisico, specie in quelle sessioni che durano oltre 12 ore consecutive. Mi piace molto giocare a golf e scommettere con i miei amici."
Amici nel poker high stakes? "Sono le persone a cui devi pensare a prendere i soldi, siamo tutti ultra competitivi e non ci sono grandi amicizie. Certo, col tempo ci si impara a conoscere meglio..."
Per Phil c'è un posto più bello di tutto dove andare a giocare: "Il mio posto preferito per giocare è Melbourne, al The Crown. Mi sento sempre a casa ogni volta che torno da quelle parti e mi diverto tanto a giocare là."
Ivey ha anche una raccolta fondi a suo nome, "The Budding Ivey" di cui si occupo assieme alla madre e alla domanda su quale sia stato il momento più bello della carriera gli si accende lo sguardo: "Il momento più bello della mia carriera è stato il primo bracialetto vinto contro Amarillo Slim a 23 anni...pensate che ora ne ho fatti 40!"