Hellmuth si difende: "Io gioco per la storia, non per i soldi!"

Nell'ultimo periodo la sua esuberanza, che da sempre lo contraddistingue, comincia a cozzare con i risultati al tavolo da gioco. O meglio, più che per i risultati, che ogni tanto arrivano, è proprio lo stile di gioco a esser messo sotto la lente d'ingrandimento.

 

 

Sono tantissimi i top pro che non nutrono la benché minima stima per Hellmuth e anzi, sono pronti a mettere sul piatto migliaia e migliaia di dollari per dimostrare quanto non sia più all'altezza delle nuove leve.

 

I 14 braccialetti vinti in carriera sono qualcosa di incredibile, ma non possono bastare per essere apprezzato dai migliori. Sembrerà strano ma è proprio così, perché in un mondo in continua trasformazione come quello del poker, basta un anno senza risultati che ci si trova distanti anni luce dai primi.

 

In una interessante intervista comparsa sul Las Vegas Sun, Hellmuth parla di sé e di come il poker sa cambiato nel corso degli anni, difendendosi più o meno esplicitamente dagli attacchi che recentemente gli sono stati rivolti:

 

"Esco letteralmente di testa quando qualcuno compromette la mia tournament life per una mossa azzardata dopo aver giocato al massimo delle mie capacità per quattro giorni filati. Io non gioco per i soldi, ma perché voglio scrivere la storia di questo gioco. Il mio obiettivo e accaparrarmi tutti i record!"

 

La domanda a questo punto sorge spontanea: in quale modo? Già, perché quanto visto al Poker Masters non è stato certo un Hellmuth da capogiro...Mentre Fedor Holz, pur non vincendo la Purple Jacket, è ruscito comunque a chiudere in terza posizione rispettando le aspettative, Hellmuth non è riuscito a fare nemmeno 1/5 di quanto messo in atto dal tedesco, riuscendo a far suo solamente un 4° posto da 200 mila dollari all'evento #2, a cui vanno però sottratti i buy- in pagati nell'intera settimana che ammontano a ben più della cifra vinta.

 

Insomma, i risultati ogni tanto arrivano, come detto in apertura, ma se consideriamo il profitto vero e proprio ci viene difficile pensare che questi ultimi anni siano stati particolarmente rosei per il buon Phil. Dal 2013 a oggi si contano 4,3 milioni di dollari di incassi, ma non si sa quale sia stata la spending.

 

Considerando la portata degli eventi che gioca siamo pronti a scommettere che la cifra investita non sia inferiore a quella incassata: basti pensare che solamente nella 5 giorni del Poker Master vi erano 4 eventi re-entry da 50.000$ più l'evento finale da 100.000$. Totale al netto di eventuali re-entry? 300.000$, ovvero poco meno di 1/10 di quanto vinto negli ultimi 5 anni, 2017 compreso...

 

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