"Lo staking semplifica la vita": Dominik Nitsche dice la sua sulla scena high roller che verrà

"Che noia lo staking, bisogna dividere tutto, non si vince mai niente!"

 

Frase che puntualmente si trasforma in: "Da quando gioco da solo sto swingando un miliardo..." o qualcosa di molto simile.

 

Quante volte avrete sentito qualcuno lamentarsi dello staking per poi, dopo aver perso una valanga di soldi in proprio, tornare con la coda tra le gambe a cercare un finanziatore. Un fenomeno che accade ai microstakes online così come ai piani alti del poker mondiale.

 

Uno degli esempi viventi di quanto appena detto lo si trova nel player tedesco Dominik Nitsche, uno trai più quotati torneisti del momento nonostante non abbia nemmeno sfiorato i 30 anni d'età.



 

Per uno come lui che gioca cifre da capogiro, lo staking è la chiave per esrpimersi al meglio: "Avere persone che ti coprono le spalle e credono in te è fantastico. Si rimane fiduciosi anche quanto le cose non girano per il meglio e per un certo periodo di tempo non si fa altro che perdere."

 

A differenza di altri giocatori come Phil Hellmuth, giusto per citarne uno a caso, la gloria e il titoli stanno a zero per Nitsche: "L'unica cosa che conta nel poker sono i soldi e più il buy-in si alza, più la competizione raggiunge livelli elevati e più c'è da vincere!"

 

Non è un caso infatti che Dominik non si distigua per i suoi innumerevoli primi posti, quanto piuttosto per (queste sì, davvero tante) le decine e decine di bandierine piazzate nella sua breve e intensa carriera.

 

Giocatore navigato sebbene ancora molto giovane, siede al tavolo coi migliori interpreti al mondo senza mai temere nessuno: "Nella scena high roller ci conosciamo tutti piuttosto bene. Sono rimasto impressionato da Sontheimer, con cui ho studiato teoria assieme, mentre per Holz ormai non ci sono più aggettivi."

 

In ultima istanza il player tedesco si è fermato ad analizzare la situazione degli high roller sbilanciandosi in qualche previsione futura: "Sono molto ottimista, penso che il movimento stia lentamente crescendo, soprattutto in Asia, dove a breve si svolgeranno la maggior parte degli eventi high roller di cartello." Sicuramente una bella risposta, quella di Dominik, a chi sostiene che nel giro di qualche anno la scena high roller possa scomparire.

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