Poche settimane fa è stato assegnato il titolo di campione del mondo di poker online, con il successo che è andato a un grinder olandese di sicura esperienza, tale Steven van Zadelhoff, favorito prima dell'inizio del tavolo finale.
Il ragazzo, che ha poco meno di 40 anni, ha vinto in un sol colpo oltre 1.600.000 dollari, ma tra swap e quote vendute, di fatto, ha incassato 'solamente' 266.000 dollari. Ha infatti giocato il torneo da 5.000$ di buy-in al 16%.
Comunque nessun rimpianto da parte sua, si tratta di una vittoria importantissima che viene da lontano per il professionista orange, dato che clicca da 15 anni per ottenere qualcosa di memorabile nel mondo del poker online... e adesso ce l'ha fatta.
“Ci ho messo quindici anni di grinding per raggiungere questo obiettivo. Quindici anni. Quella sera abbiamo esagerato poi con lo champagne, non mi ricordo più niente”.
Lui risiede a Malta e a festeggiare la vittoria hanno partecipato anche alcuni amici/colleghi italiani.
Si è parlato molto della sua 'esasperata' vendita di quote, ma Steven è piuttosto sereno a riguardo.
“Non mi dispiace vendere quote e continuerò a farlo. Gli swap mi hanno dato l'opportunità di investire di più su me stesso. Se non li avessi fatti, non mi sarei mai potuto permettere un mtt da 5.000 dollari di iscrizione”.
Quello che conta per van Zadelhoff, aspetto che ha sottolineato diverse volte in questo periodo, non sono tanto i soldi vinti, quanto la concretizzazione di un lungo lavoro che ha fatto su se stesso.
“E' incredibile ciò che provo – ha rivelato l'olandese – questa vittoria era una di quelle cose che inseguivo da 5/6 anni. Allora avevo preso una decisione molto consapevole: ridisegnare tutta la mia vita per mettermi nella miglior posizione per farcela. La vittoria non significa che io sia il più forte, significa che mi sono messo nella posizione ideale per ottenere questo obiettivo...”.
Qualche anno fa decise di lavorare sul mindset e provare così a diventare un pokerista più razionale, nonché migliore.
“Ora ho molti soldi, ma non è ciò di cui sono più orgoglioso. Perché io non sono il migliore giocatore di poker, neanche lontanamente. Sono uno di quelli che lavorano duramente per mettersi nella condizione di farcela. Ed è di questo che sono orgoglioso, non del titolo in se”.