Rispetto al fratello è meno conosciuto, ma è anche lui un ottimo professionista e se ha fatto del poker il suo lavoro lo deve proprio a Sam.
Stiamo parlando di Lucas Greenwood, che ha recentemente concesso un'intervista a uno dei boss del cash game asiatico Paul Phua.
“Ho iniziato a giocare online – ha raccontato Lucas – all'ultimo anno di liceo. Mio fratello grindando faceva parecchi soldi e a 18 anni trovi difficilmente lavori diversi dal cameriere o dal venditore. Così anch'io iniziai a inseguire quel sogno...”.
La carriera del giovane Lucas partì subito nel migliore dei modi, tanto che non mollò più quel giochino che lo stava facendo diventare ricco.
“Durante il college iniziai a vincere abbastanza soldi da non dover fare un altro lavoro, mi piaceva giocare, ma il discorso era legato soprattutto al denaro: quando hai 18 anni e vinci 20.000 dollari in un giorno è difficile pensare di smettere per cercare qualcos'altro da fare”.
Il talento per la logica e la matematica lo ha aiutato con le carte, ma si è dato da fare con lo studio per raggiungere livelli alti e rimanerci.
“Ce l'ho fatta. I soldi hanno fatto si che mi impegnassi per continuare e migliorarmi. Ho dato il massimo e dopo dieci anni sono qua”.
Come già detto, Lucas è diventato quello che è adesso soprattutto grazie al cash game online, solo recentemente ha ottenuto ottimi risultati nel live.
A gennaio infatti ha vinto l'high roller da 25.000$ al PCA, incassando poco meno di 800.000 dollari.
In totale vanta un bottino di 1.544.000 dollari vinti in carriera, cifra destinata a crescere ulteriormente.
Di certo Lucas Greenwood è un ragazzo razionale e umile, che non manca di sferrare una piccola stoccata a quei colleghi che non ce l'hanno fatta a sfondare come lui.
“Non si tratta del loro gioco. Quando giochi a poker per guadagnarti da vivere, hai costantemente a che fare col gioco d'azzardo e c'è chi si perde in questo percorso. Io sono riuscito a evitare situazioni pericolose e pure io, se potessi tornare indietro, sarei più responsabile e professionale in alcune situazioni. Ma la vita è così: devi fare degli errori per imparare...”.