Charlie Carrel cambia idea di fronte al check-in e diserta il Poker Masters: "A cosa serve giocare a poker se non si è liberi di scegliere?"

Chiamatelo pure pazzo.

 

Di certo Charlie Carrel non è uno normale considerati i milioni di dollari stampati nel corso degli ultimi anni, in barba a fior fior di professionisti navigati. Lui, coi suoi abiti sgargianti e psichedelici, tiene testa ai player più forti al mondo sia online che live, senza farsi troppi scrupoli.

 

Sicuramente uno dei personaggi più interessanti nella scena del poker mondiale, Carrel ha recentemente confessato nel corso di un podcast il motivo della sua assenza al Poker Masters, il festival high roller vinto da Steffen Sontheimer:

 

"Una volta arrivato al desk c'è stato un problema col visto e nell'80% dei casi non sarei riuscito a partire. La questione si è poi risolta all'ultimo momento ma dentro di me avevo già fatto l'abitudine all'idea di non poter partire. Avrei dovuto passare un week end con la mia splendida ragazza e invece mi trovavo a far la fila per prendere un volo direzione Vegas, senza avere la minima voglia di farlo!"

 

L'occasione per fare tanti bei soldoni, che inizialmente aveva allettato Charlie, diventa meno appetibile col passare dei minuti di fronte al check-in:

 

"Ad un certo punto mi son detto: ma se son così scontento di prendere questo volo, perché partire? Perché evo costringermi a fare qualcosa di cui non ho nessunissima voglia? Lo scopo di essere un giocatore di poker professionista non era forse riappropriarmi della mia libertà e disporre del tempo a mio piacimento?"

 

Carrel si trova quindi a tornare sui suoi passi e prendere la direzione opposta a quella del gate:

 

"Si, ho perso i soldi del volo e mandato in frantumi tutti i deal che avevo stretto per i cinque eventi a cui avrei partecipato, ma alla fine a chi importa davvero? Ci sono tanti giocatori che farebbero bene a bilanciare il gioco con alte attività. Molti finiscono per esser risucchiati in questa spirale, pensano continuamente di scegliere ma alla fine si trovano a fare le stesse cose senza che la loro volontà possa avere un briciolo di spazio."

 

Una lezione di vita più che un semplice racconto, che Carrel ha scelto di condividere con gli ascoltatori, per lanciare un messaggio preciso: il poker può essere la vostra strada ma ricordate sempre di esser voi a scegliere cosa fare!

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