Rocco Palumbo sulla gestione del tilt: “Meglio essere arrabbiati che depressi! A me aiuta parlare dei miei downswing...”

Non è cominciata affatto male la trasferta a Praga di Rocco Palumbo che, dopo aver giocato il Day 1A del Main Event, ha deciso di schierarsi all'high roller da 25.000€ di buy-in in versione turbo, torneo che si risolve in una sola giornata.

 

 

Scelta saggia per il grinder genovese, che ha chiuso al sesto posto incassando un'ottima moneta di 79.000 euro.



 

Ha vinto il trofeo il libanese Albert Daher (324.000€), che ha stretto un deal con Ryan Riess e Mikalai Vaskaboinikau.

 

Nelle sale dove si svolge la manifestazione, Rocco è stato intervistato da Laura Cornelius di Pokernews e hanno parlato di un aspetto importante del poker: la gestione del tilt.

 

Per Palumbo il tilt è un fattore imprescindibile del poker, con cui ogni professionista deve per forza scontrarsi, cercando però di gestirlo.

 

“Avere downswing nel poker è una cosa normale – spiega il campione WSOP – così come è normale che perdere ai tavoli influenzi la tua quotidianità. La stessa cosa accade negli altri lavori, quando reagisci negativamente a causa dello stress e delle pressioni di ogni giorno”. 

Sempre molto attivo sui social, per Palumbo è fondamentale parlare apertamente dei downswing per tenere appunto lontano il tilt, cercando comprensione dai colleghi e amici: sapere che è un qualcosa di comune, infatti, lo aiuta a rimanere tranquillo.

 

Per Rocco, tra l'altro, è più importante in queste fasi delicate della carriera, che possono durare poche settimane come mesi, essere arrabbiati piuttosto che depressi, poiché piangersi addosso aiuta meno che sbattere, ad esempio, un pugno sulla scrivania.

Da qualche anno lui è molto attento alla forma fisica, per aiutare la mente, infatti, va in palestra anche cinque volte alla settimana, attività che evidentemente lo aiuta a rendere al massimo ai tavoli, online come live.

 

Seguire una buona dieta, fare allenamento, dunque, sono un'ottima medicina non solo per il fisico ma anche per la mente di un professionista di poker, che sarà costretto a fronteggiare periodi negativi della carriera, nei quali vincere un torneo sembra qualcosa di impossibile.

 

 

Il tilt, insomma, a detta del genovese (come dargli torto...), si combatte anche a tavola e alzando pesi in palestra. 

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