Il rapporto tra bankroll e buy-in, metodo tradizionale.

Ve la ricorderete la prima volta che vi siete seduti a un tavolo da poker, no, non quelli tradizionali a 5 carte di papà, o di nonno, quelli moderni, quelli di Hold’Em e Omaha.

 

 

Ecco, in quel preciso istante è scattato l’amore per questo gioco, se no non stareste leggendo questo articolo, così come siamo sicuri che non siete nemmeno alle primissime armi, siete qui per affilare le vostre tecniche, migliorare il vostro gioco, risolvere alcuni problemi.

 

Il più grosso di tutti, se avete a cuore la vostra situazione economica, è quello che hanno centinaia di migliaia di vostri colleghi in tutto il mondo: quale parte della somma che ho investito per giocare a poker, devo impiegare per ogni singola partita che vado ad affrontare.

 

Intanto mettiamoci d’accordo su cosa intendiamo per “partita”. Essa non è altro che ogni singola frazione di gioco alla quale decideremo di affidare una parte del nostro bankroll, con il fine che essa torni indietro, magari con un più o meno congruo profitto.

 

Allora ci riferiamo a una sessione di cash game, a un sit e go, ad un torneo MTT, eccetera eccetera.

 

Tutta questa premessa serviva solo a stilare una piccola e assolutamente non pretenziosa tabella che illustrasse il rapporto tra bankroll e buy-in.

Abbiamo deciso di sintetizzarla al massimo, rifacendoci essenzialmente a tre categorie di gioco.

La riportiamo:

 

·       TORNEI MTT RAPPORTO 100:1

·       SIT & GO RAPPORTO 75:1

·       CASH GAME RAPPORTO 50/75:1

 

Per le prime due categorie c’è davvero poco da spiegare.

In un torneo singolo (così come per il Sit&Go) il buy-in è rappresentato dal costo di entrata del torneo stesso, per cui se voi avete destinato un budget totale di 100 Euro ( per ogni valore diverso da 100 basterà rapportare la cifra che avete deciso di investire su base 100 ), questa regola vi permetterà di giocare con una certa tranquillità tornei con un buy-in uguale o inferiore a 1 Euro.

 

Ad una prima analisi ci rendiamo conto che possa essere un procedimento estremamente prudente, ma, se lo adotterete, vi renderete conto che alcune decisioni che prenderete durante il torneo, saranno decisamente più facili e meno influenzate dalla pesantezza del buy-in. Il vostro gioco ne gioverà certamente.

 

Il rapporto è piuttosto alto perché la categoria dei tornei è decisamente quella soggetta a maggiore varianza tra le tre: ciò significa che è più alto il rischio di non ottenere dei risultati per lunghissimi periodi ed è sempre consigliabile una condotta di gestione del proprio bankroll il meno aggressiva possibile.

 

Cambia leggermente il discorso quando affrontiamo la pratica cash game.

Quando scriviamo che il rapporto deve essere pari a 50/75:1, ci riferiamo al fatto che, per una sessione di cash game in cui mediamente investirete un centinaio di Big Blinds iniziali, sarebbe consigliabile entrare con uno stack che non eroda il vostro bankroll per un buy in che non sia superiore ad una cifra che va dalle 50 alle 75 volte.

 

Un esempio: se giochiamo una partita 0,02€/0,05€, iniziare con 100 bui significa entrare in gioco con una spesa di 5 Euro totali per ogni tavolo che apriamo.

Per stare all’interno di questi parametri sarà sufficiente moltiplicare 5€ per una cifra compresa tra 50 e 75 e se il vostro bankroll totale rientra tra quei due risultati, sappiate che state facendo la scelta giusta!

 

Ma nella vita, si sa, è vero tutto e il contrario di tutto. Nel libro di Flavio Ferrari Zumbini, “Il nuovo Poker”, vi è un passaggio che mira a mettere in dubbio questi parametri, ne parleremo in un prossimo articolo.

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