Sono passati tanti anni dalla prima edizione del Big One for One Drop, super-torneo che si disputerà di nuovo a Las Vegas la prossima estate (buy-in da 1 milione di dollari).
In qualche modo ci pensa ancora su il britannico Sam Trickett, che ebbe la fortuna e la bravura di arrivare secondo, incassando oltre 10 milioni di dollari di premio.
Il braccialetto lo vinse Antonio Esfandiari che, a dir la verità, da quella vittoria sembra aver perso un po' la giusta motivazione.
Trickett ha soprattutto il rimpianto di non aver fatto deal, quando ballavano ben otto milioni di dollari tra primo e secondo posto.
La diretta della ESPN creò problemi ai due giocatori, ai quali non venne permesso di discutere un eventuale accordo economico.
“Eravamo in diretta e non ci diedero questa possibilità – ha raccontato Sam – fui stupido perché avrei dovuto insistere e fregarmene della televisione. Comunque impariamo dai nostri errori e quella volta fu molto costoso. Antonio giocò benissimo e meritò di vincere, era inarrestabile quel giorno. Mi reputo fortunato di aver chiuso al secondo posto in quel torneo...”.
In totale parteciparono in 48 e il payout verticale impressionò anche player decisamente abituati a giocarsi grosse cifre ai tavoli. In particolare Trickett voleva mantenere il secondo posto di inizio final table.
“Nella mia testa la vera delusione sarebbe stata un'eliminazione prima dell'heads up. In termini di chips avevo un vantaggio importante ed ero in posizione su Esfandiari. In più il final table era abbastanza semplice. Una volta raggiunto il testa a testa provai un grande sollievo, perché c'erano stati salti nel payout molto grandi, come i sei milioni tra il terzo e il secondo classificato. Andai in bagno, quando tornai volevo solo vincere e indossare il braccialetto!”.
Il professionista di Nottingham, ad oggi, ha vinto in carriera in soli tornei dal vivo 20.800.000 dollari, in più, lo ricordiamo, è molto forte nel cash game high stakes live, di cui è impossibile tracciare il profitto.