E' uno dei bad boy del poker, sulla cresta dell'onda da tanti anni, capace di rimanere vincente nonostante i tempi siano cambiati e la situazione sia più complessa di allora.
Il britannico Luke Schwartz ha recentemente rilasciato un'intervista, fresco di un bel successo che ha ottenuto online, lui che rimane sia un ottimo torneista sia un buonissimo cashgamer.
Oggi grinda prevalentemente le varianti, anche se il suo primo amore è stato il no limit hold'em.
“Dal 2007 al 2009 è stato pazzesco – ha raccontato Luke – sedersi ai tavoli più ricchi possibili e avere edge praticamente su chiunque era una cosa folle! Mi mancano quei tempi, ma non l'hold'em... se si potesse replicare oggi con il PLO sarebbe incredibile”.
Come ben sappiamo il livello medio si è alzato parecchio e Schwartz fatica a confrontarsi coi fenomeni dell'online odierno.
“E' difficile vincere sul lungo periodo, perché i ragazzi di oggi hanno strumenti, fiducia, roll e abitudine a giocare a questi livelli”.
All'inizio era quindi il bersaglio di questi squali, mentre adesso le cose sono cambiate. Eppure fa poco o nulla per migliorare il suo poker.
“Il fatto che non abbia mai studiato né usato HUD e che faccia squeeze su flop, turn e river a ogni mano non aiuta. Eppure sono ancora qui”.
Recentemente ha preso parte anche a ricche partite high stakes online organizzate da Sam Trickett, partite non così dissimili rispetto a quelle del passato.
“Sono partite davvero folli, ma non è andata come volevo. Nella prima sessione ho perso un piatto da 100.000$, poi sono risalito prima di perdere un pot da 200.000 dollari contro Matt Kirk...”.
Non è escluso di rivederlo in estate alle WSOP, dove manca addirittura dal 2013.
“Devo cominciare a tornarci. Quell'anno non andò bene a parte una deep run nel Main Event. Sono sicuro che se giocassi full schedule potrei fare molto bene”.
