Durante il torneo disputato a inizio gennaio alle Bahamas, l’organizzazione ha deciso di inserire tra le regole degli high roller, quella attesa e auspicata da più parti: l’utilizzo del clock per contrarre il tempo delle decisioni da prendere al tavolo.
Uno dei paladini che con più convinzione hanno caldeggiato l’inserimento di questa regola, è stato il giocatore che più di tutti ha vinto negli ultimi anni, Daniel Negreanu, felice e soddisfatto per aver raggiunto un risultato tangibile di una “campagna di sensibilizzazione” durata anni.
L’utilizzo del clock ha decisamente variato alcune dinamiche dei tornei disputati all’Atlantis e, in buona sostanza, gli effetti positivi prodotti sono stati numericamente e qualitativamente maggiori rispetto ai contro.
La regola prevedeva un tempo massimo per ogni decisione di 30 secondi ciascuna (per decisione si intende quella da prendere per ciascuna “street”, preflop, flop, turn e river) e l’opzione di utilizzare 4 carte speciali che permettevano di dilatare il proprio tempo a disposizione di ulteriori 30 secondi ogni qualvolta si fosse incappati in situazioni difficili.
Potete chiamarlo fato, o destino, oppure semplicemente casualità, ma una volta cominciato il Main Event, durante il quale si è tornati all’antico senza l’uso del clock, è salita alla ribalta una giovane donzella, Maria Costanza Lampropoulos, che ha messo a durissima prova i nervi dei suoi avversari e soprattutto di chi ha seguito il torneo da casa.
La giocatrice argentina, che per la cronaca è la fidanzata del più conosciuto pro sudamericano Ivan Luca e che alla fine della fiera è salita sul gradino più alto del podio, ha frequentemente utilizzato il proprio tempo a disposizione ben oltre le normali concessioni che solitamente vengono “sopportate” in un torneo di tale importanza.
Ogni mano in cui la Lampropoulos era impegnata non durava mai meno di 4 minuti, tanto che spesso le è stato chiamato il tempo dagli avversari meno pazienti.
Alla fine del torneo la comunità pokeristica si è quindi interrogata sulla eventualità di introdurre la regola del clock anche per il main event, in modo da evitare l’esasperante rallentamento del torneo causato da questi, fortunatamente isolati, episodi.