L'arte del floating: quando chiamare una puntata senza nulla in mano!

Floating, dall'inglese "fluttuare".Una parola che rende benissimo il concetto che andremo a sviscerare quest'oggi, una mossa apparentemente rischiosa basata esclusivamente sul range avversario e, soprattutto, sul nostro range percepito.

 

 

Non che il floating sia un'invenzione moderna, tutt'altro, la definizione è sicuramente più giovane dello stesso concetto, ma grazie all'evoluzione del gioco si è capito quando è più conveniente farlo e quando invece si tratta di un vero e proprio tuffo...

 

"Floatare" significa semplicemente chiamare la puntata dell'avversario senza avere preso alcunché sul board e avendo sostanzialmente "High Card" come punto più forte. Lo si fa per diverse ragioni e in situazioni specifiche: una delle più comuni?

 

Raise dell'avversario da late position, difesa del BB da parte nostra, continuation-bet per l'avversario su board 8-7-6 e call nostro con J-10. In questo caso ci troviamo a chiamare una puntata avendo come valore di showdown "J alta"...Rischioso no?

 

Solo in apparenza: in questo caso infatti la continuation bet dell'avversario sarebbe arrivata sulla quasi totalità dei board e con la quasi totalità del suo range di apertura. Su un board così basso e connesso, che rientra perfettamente nel nostro range di difesa dal momento che con delle mani di partenza più forti avremmo optato per una 3-bet nella maggior parte dei casi, chiamare la puntata mette in estrema difficoltà chi ci sta davanti.

 

Su qualsiasi carta sotto il 6 l'avversario farà difficoltà a sparare un'altra barrel senza una mano di valore, il 9 sarebbe un jolly per noi e sia un 10 che un Jack ci darebbero la top pair. In sostanza, dopo aver chiamato la puntata al flop, dovremmo temere solamente Dame, Kappa e Assi, ovvero 3 carte su 13. Il che significa che solo nel 20% casi l'original raiser effettuerà una bet al turn senza troppi patemi d'animo, mentre la maggior parte delle volte tirerà il freno a mano (a patto che non abbia davvero chiuso qualcosa).

 

Insomma, una volta cascato un turn a noi favorevole, come ad esempio un altro 7, potremmo pensare di puntare in bluff a seguito di un suo check o checkare a nostra volta per vedere che situazione ci si prospetta al river. Questo ovviamente è solo un banale esempio per spiegare il concetto a grandi linee. A seconda delle dinamiche e dei livelli di pensiero si può floatare anche su due strade, ma soltanto con un plan ben preciso in testa.

 

Bisogna inoltre distinguere il floating puro da quello con equity: floatare J-10 su 6-7-8 è molto meno rischioso che floatare 5-3s su A-10-9, dato che al river con la nostra starting hand, difficilmente riusciremo a migliorare la situazione. Spazio alla fantasia quindi, ma solo con cognizione di causa!

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