La cosa certa è che la parlantina non gli manca. E' vero però che difficilmente dice cose banali o scontate.
Ha parlato di svariati argomenti Daniel Negreanu, che pare aver ritrovato la voglia di poker di un tempo, nonostante vincere sia dannatamente più difficile rispetto al passato.
La tecnica è molto cambiata negli ultimi 6/7 anni, ad esempio l'aggressività viene gestita in modo diverso dai player.
“Nel 2010-2011 la gente era impazzita – ha spiegato Daniel – era una corsa a chi ce l'aveva più lungo. Oggi vediamo ancora tante 3-bet, ma meno 4-bet. Ora si difendono più i bui, si flatta di più e si vedono più flop. Chi giocava con 5-bet e 6-bet o si è adattato o adesso frigge patatine...”.
Ricorda poi i bei tempi andati, quando vinceva tutto con poca fatica.
“Tra il 2003 e il 2005 ero davanti a tutti come skill. Vincevo tutto e neanche era difficile. Il livello dei Super High Roller oggi è andato molto avanti rispetto al mio, anche se sono più forte ora rispetto al 2004. Il Negreanu del 2004 però distruggeva quei field, mentre adesso non sono tra i migliori in questi tornei”.
I field dei tornei più ricchi sono complicati e la varianza la fa da padrona.
“Solitamente ci sono 20 professionisti e 3 dilettanti, che sono comunque ossi duri. Spesso sono persone intelligenti, con molto denaro, che sanno di non essere tra i favoriti. I regular dei super high roller invece sono ragazzi che studiano 12/14 ore al giorno, il loro livello è altissimo, sono nel pieno delle loro forze e lavorano duramente sul loro gioco. Sarebbe da pazzi pensare di poter competere con loro senza lavorare altrettanto...”.
C'è dunque tanta differenza tra investire soldi nel Main Event WSOP e in un super high roller da 50.000 o 100.000 dollari.
“Se penso al ROI del Main Event WSOP, in cui metto 10.000$ e penso che valgano 40.000/50.000 dollari, parliamo di un ROI del 400%. Quando giochi in un super high roller, invece, se uno ha il 15% di ROI è già tanto. Quando c'è una concentrazione di giocatori così bravi, la varianza diventa un fattore più pesante”.