Chi legge i nostri articoli sa che ci occupiamo con una certa attenzione dello sviluppo moderno del gioco del Texas Hold’Em, analizzandone gli aspetti che ne caratterizzano il cambiamento stesso.
Tra questi, uno dei parametri che più fanno capo al concetto di evoluzione del gioco del poker, vi è senza dubbio la puntata di apertura, quella che dà il via alle ostilità della mano e in particolare analizzeremo in questo articolo quelle che riguardano il cash game 6-Max.
Alzi la mano chi non ha mai visto un video di 15/20 anni fa quando le size utilizzate dai giocatori variavano dai 4 ai 5 bui, sistema che permetteva con un certo margine di sicurezza di portare a casa la bellezza di 1,5 Big Blind (!) .
Era il periodo dei giocatori tight aggressive che aprivano un range di mani talmente ristretto che nel momento in cui sentivano “call”, si sarebbero dovuti preoccupare perché avrebbero dovuto giocare il piatto contro una mano di valore certo, senza contare eventuali 3bet che all’epoca erano davvero molto rare e lo scopo era quello di costruire piatti giganteschi fin dal preflop che spesso mettevano a repentaglio l’intero stack.
Con il gioco moderno la maggior parte delle dinamiche sono cambiate, tutti i range di apertura si sono allargati all’inverosimile per cui oggi si assiste ad un poker molto più dinamico in cui spesso le 3bet e le 4bet la fanno da padrone ed è necessario fare tanta attenzione alle size, di modo che a fine sessione, non dovremo pentirci per aver lasciato troppi bui in terra pre flop.
In considerazione di quanto scritto finora, è abbastanza palese che un’apertura pari a 4/5 BB comporterebbe rischi maggiori rispetto a un tempo, per cui si lascia preferire una size X3, che rappresenta essere un giusto compromesso tra un eventuale sereno fold di fronte a una 3Bet pericolosa e un’ottima base di partenza per giocarsi il colpo quando è corretto farlo.
Ovviamente la regola del X3 pre flop non per forza deve essere osservata in ogni occasione, valgono sempre i parametri sui quali spingiamo spesso su queste pagine: intanto la cara e vecchia posizione dalla quale si decide di fare action e il consiglio è sempre quello di alzarla leggermente quando si decide di aprire ad esempio da UTG ( o anche da UTG+1 e +2 in caso di tavolo full ring ) e per lo stesso motivo di diminuirla in caso di apertura da bottone, anche in virtù del fatto che da late position possiamo sfruttare l’iniziale vantaggio di una maggiore incidenza della fold equity.
Il flow della partita è un altro parametro di cui tenere conto: giocare in un tavolo non esattamente tranquillo, ti porta a dover effettuare scelte molto più oculate, visto che ti troverai spesso a fronteggiare dei flat call o delle 3Bet, aprire con una size più alta le mani di valore potrebbe essere una buona idea.
Da valutare anche la capacità dei nostri avversari: è consigliabile sempre diminuire le size di apertura (2,5X ad esempio), se consideriamo i nostri avversari meno forti di noi e tagliare le odds a quasi tutti se apriamo con mani marginali per provare a giocare il piatto in heads up nel caso in cui ci accorgessimo che i nostri avversari siano superiori a noi.
Per questo motivo la “table selection” ha un’importanza capitale, non dimenticate mai di giocare su tavoli alla vostra portata.