Da adolescente ribelle a regular dei tornei high stakes: la favola della pro statunitense Maria Ho

Non aveva parlato molto del suo passato e della sua giovinezza, eppure si è lasciata andare a qualche confidenza in quel di Amsterdam, dove stava giocando una manifestazione live del World Poker Tour.

 

 

Maria Ho – 35enne poker player americana – è arrivata da piccola negli Stati Uniti da Taiwan, insieme alla famiglia.

 

Soprattutto la madre mal si adattò alle abitudini occidentali e la stessa Maria crebbe con un carattere ribelle, che mostrò sin dalle scuole medie. I suoi decisero così di mandarla a studiare dalle suore.

 

La situazione migliorò e riuscì a diplomarsi con brillanti voti.

 

Arrivare all'università non fu semplice per la Ho, che fece diversi lavori per mettersi qualche soldo da parte.

 

“Durante l'high school ho fatto diverse cose” - spiegando di aver anche pulito i bagni nella catena di ristoranti Tony's Roma.

 

 

Conobbe poi il poker da studentessa di psicologia, cercando di farsi accettare nelle partite universitarie in modo furbo: “La prima volta mi presentai con una cassa di birre, non esiste studente universitario che faccia serata e rifiuti una birra...”.

 

Nel 2007, con una laurea in tasca, decise di provare a coronare il suo sogno pokeristico prendendo parte alle WSOP di Las Vegas: nel Main Event chiuse al 38° posto su 6.300 partecipanti, risultando la migliore tra le donne.

 

Negli ultimi 10 anni, grazie alla sua immagine positiva, è diventata un personaggio nel mondo del poker, molto apprezzata dagli sponsor.

 

Adesso è testimonial del World Poker Tour, dove affianca come hostess Jeff Gross.

 

Ma soprattutto è un'ottima giocatrice, dato che sta ottenendo risultati di rilievo nei tornei da 10.000 dollari (ed euro) di iscrizione, quindi high roller: in carriera finora ha vinto 2.766.000 dollari in soli eventi dal vivo.

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