Chi ha seguito questo gioco nell'ultimo decennio non può scordarsi di lui.
Joseph Cheong, il professionista americano che chiuse 3° al Main Event delle World Series Of Poker 2010, quando il nostro Filippo Candio provava a regalare una gioia a tutta l'Italia pokeristica.
Lo stesso che proprio contro Pippo vide i suoi Assi esplodere di fronte a una misera pair, trasformatasi in scala runner runner tra turn e river, per un pot da capogiro a poche eliminazioni dal final table.
Emozioni che non si scordano facilmente, eppure il tempo passa per tutti. A distanza di diversi anni, con un poker competamente cambiato rispetto al passato, Cheong torna a dire la sua e si scaglia contro i tornei dal rebuy illimitato:
"Uccidono il roi. Tutti pensano esclusivamente al field ma non si rendono conto che nel lungo periodo la rake li mangerà. Solamente i top pro riescono agevolmente a battere il livello e avere un roi più che positivo in questi tornei."
Secondo Cheong la moda dei rebuy illimitati serve solamente a far gola agli amatori, quando il vantaggio vero lo hanno i pro:
"Gli occasionali vogliono giocare per montepremi enormi, senza considerare effettivamente quale possa essere il loro ritorno economico nell'investimento. Un professionista ben rollato può tranquillamente sfruttare la situazione a suo favore e infatti non è un caso che in questo tipo di tornei la late stage sia particolarmente ostica."
Andando un po' controcorrente, Cheong sottolinea l'importanza di prendersi uno shot ogni tanto:
"Tutti i pokeristi professionisti hanno shottato in carriera. Salvo pochissimi disciplinati e fortunati, che hanno cominciato molti anni fa quando il poker era differente, chi fa questo come lavoro ha avuto il suo shot altrimenti è davvero difficile scalare i livelli rispettando rigorosamente le regole del bankroll."
Chissà se Joseph abbia effettivamente ragione, di sicuro la sua carriera è cominciata proprio con uno shot a un torneo da 5.000$ di buy-in: prima di allora infatti non aveva mai vinto nulla che superasse i 500$ di iscrizione. Ah, già, poi il Main Event...