Che dalla chiacchierata con Joe Ingram potesse uscire qualche dettaglio interessante sulla sua vita non era nemmeno in dubbio. Bryn Kenney, il pro statunitense che punta tutto sull’istinto alla faccia di quelli che si scervellano coi solver a studiare la GTO, ha dato spettacolo ai microfoni del podcast più seguito nella scena pokeristica internazionale.
Bryn non ha mai fatto mistero né dei suoi vizi né del suo stile di vita a dir poco sopra le righe eppure, dopo quasi 15 anni di carriera, qualcosa sembra esser cambiato nell’approccio alla vita da poker pro:
“Ho giocato a poker per 14 anni di fila senza mai fermarmi, passando da un torneo all’altro quasi senza sosta. La prima vacanza l’ho fatta l’anno scorso e mi sono preso sette giorni di pieno relax.”
Kenney dichiara di non aver mai perso a poker in carriera, ma ammette di esser passato da milionario a squattrinato almeno cinque volte nella sua vita:
“I soldi che ho perso? Davvero tanti, sono un gambler nato, ma ciò che mi ha fatto perdere di più è stato lo staking. Penso di aver lasciato per strada qualcosa come 5 milioni di dollari in questi anni, frutto di investimenti e scelte sbagliate. Mi sono fidato di giocatori che poi non hanno mantenuto fede ai patti e sono scappati col malloppo, ma quando sei molto ricco tendi a non dare troppa importanza a queste cose.”
Dopo questa scottatura multimilionaria però, arriva il momento di mettere le cose a posto: “Da un paio d’anni ho smesso con lo staking, salvo alcuni ragazzi che mi hanno fatto fare davvero tanti soldi e continuo a supportare. Negli ultimi due anni sono riuscito a recuperare tutto e ora come ora ho adottato un nuovo stile di vita che mi consente di dare sempre il massimo.”
Dieta macrobiotica, ritmi regolari e lusso sfrenato: sono questi gli ingredienti che gli hanno permesso di guadagnare qualcosa come dieci milioni di dollari nel giro di una ventina di mesi:
“Nel poker il mindset è tutto. E per mantenerlo ho bisogno di concedermi un certo tenore di vita, viaggi in prima classe, hotel a 5 stelle e via dicendo. Senza queste cose la mia zona di comfort viene meno e i risultati ne risentono, ma finché tutto va nel modo giusto continuo a dire la mia contro chiunque.”
Bryn racconta di quella volta in cui cominciò a sfidare online gente del calibro di ‘durrrr’, Phil Ivey e compagnia bella alla 500-1000$ PLO:
“Trasformai 50 mila dollari in 2.5 milioni nel giro di sei mesi. Non ho mai avuto paura di giocare contro i più forti e ad esser onesto ho sempre vinto, anche contro di loro.”
D’altronde i risultati parlano chiaro: con quasi 24 milioni accumulati in carriera nei tornei live, Bryn è tra i player più vincenti al mondo nel NLH e vista la sua determinazione e la costanza nei risultati non è da escludere che questa cifra possa aumentare sensibilmente negli anni a venire. Che la chiave per il successo sia proprio la sua vita da ‘ballas’ tra hotel sfarzosi, yatch e belle donne? Chissà…