Il poker è un gioco in evoluzione, non solo nella forma ma anche nella sostanza. Anzi, no, ricominciamo da capo.
C’era una volta il Texas Hold’em a 52 carte, un gioco che col passare del tempo si comincia a complicare così tanto che gli amatori fanno una fatica terribile a vincere…Proviamoci ancora.
Sapete che il nome ‘Hold’em’ deriva appunto da una delle caratteristiche principali del gioco, ovvero la resistenza? To hold, dall’inglese ‘tenere’, è il precetto del poker texano: tienile strette, trattieniti, resisti. Già, perché sappiamo bene che fine si fa a giocare tutte le mani senza fare un’accurata hand selection preflop.
Chiudere una semplice coppia nel Texas Hold’em capita una volta ogni quattro mani e non è detto che sia sufficiente ad avere la meglio sui nostri avversari. Se per un professionista l’attesa è parte del mestiere, per un amatore è solamente una perdita di tempo che crea frustrazione.
Lo sanno bene i businessman di Macao che, stanchi di perdere i soldi coi top professionisti mondiali nelle partite high stakes, hanno ben pensato di rendere il gioco un po’ più frizzante. Ecco allora il Texas Hold’em short deck, noto anche come 6-plus hold’em. Si tratta di una variante nata proprio nel contesto sopracitato, che esclude tutte le carte dal 2 al 5 in modo da aumentare le probabilità di chiudere un punto e conseguentemente la varianza.
Come ben sappiamo, l’unico modo per trattenere un’fish’ al tavolo è proprio quello di aumentare il fattore ‘fortuna’ in modo da livellare la componente skill. Il Six plus hold’em è quindi un gioco dove il mazzo è composto da 36 carte che vanno dall’Asso al Sei, dove il colore batte full house per una questione probabilistica.
Tale variante, oltre ad esser diventata una delle più giocate dai gambler cinesi, ha attirato fior fior di professionisti, tra cui Phil Ivey, Dan Cates e compagnia bella, sia per l’action frenetica che è in grado di generare che per il divertimento che ne consegue. Le regole sono identiche a quelle dell’Hold’em eccezion fatta per quanto abbiamo esposto poc’anzi.