Michael Mizrachi svela il segreto dei suoi esordi: “Bankroll management? Sì, ma a modo mio!”

A giudicare dai risultati ottenuti in carriera e dalla posizione nella all-time money list, Michael Mizrachi sembrerebbe aver capito qualcosa in più della maggior parte dei poker player presenti sulla faccia della terra.

 

 

Eppure da qualche anno a questa parte il campione americano non è più sulla cresta dell’onda. Sembrano così lontani quegli anni cui faceva il bello e il cattivo tempo, centrando tavoli finali milionari (come quello a cui prese parte il nostro Filippo Candio nel 2010 al Main Event WSOP) o conquistando braccialetti nelle discipline più disparate.

 

Mizrachi è stato un’icona del poker per tanti appassionati: stile hyper-aggressive, talento da vendere e una determinazione che in pochi possono vantarsi di avere. Ma come cominciò l’ascesa di questa macchina da chip, ‘the grinder’ come amava e ama ancora farsi chiamare.

 

Stando ai racconti comparsi in alcune interviste rilasciate di recente, tutto ebbe inizio verso la fine del liceo: a 18 anni appena compiuti si trovò a fare il primo viaggio verso Sin City assieme al fratello Rob. L’intento era quello di trasformare un bankroll di partenza da mille dollari in qualcosa di più sostanzioso.

 

Tuttavia Michael aveva una naturale inclinazione a scialacquare il denaro a disposizione e non soltanto al tavolo da gioco. Serate oltre le righe, belle donne, alcool e divertimenti erano all’ordine del giorno, anche quando il conto in banca aveva qualche zero in meno di quelli attuali.

 

Per arginare la sua voglia di spendere e spandere, Rob decise di suddividere il roll in sette buste, una per ogni giorno della settimana. Michael avrebbe avuto a disposizione una sola busta e, una volta chiusa la giornata, avrebbe potuto aprire la seconda solo nel caso in cui fosse riuscito a non perdere tutto. Gli eventuali profitti sarebbero stati conservati separatamente per poi esser messi assieme a fine trasferta.

 

Un’idea indubbiamente originale, ma insufficiente a frenare gli ardori del giovane Michael. A fine giornata infatti, una volta tornati all’albergo, i due fratelli si trovarono faccia a faccia con sette buste aperte sopra il tavolo e nemmeno il becco di un dollaro nelle tasche dell’esuberante diciottenne: “Il bello è che non persi tutto al tavolo, ma spesi più della metà dei soldi per divertirmi” - racconta ‘the grinder’ sorridendo - “A me piace godermi la vita, non voglio certo portarmi i soldi nella tomba!”

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