Quanto aumenta la nostra equity con le carte dello stesso seme?

Le carte suited, ovvero due carte dello stesso seme, sono un po’ il cruccio dei giocatori amatoriali.

Così belle alla vista, così complicate da gestire, tanto da costituire un vero e proprio specchietto per le allodole. Quante volte, alla disperata ricerca di un colore, vi è successo di investire gran parte del vostro stack, se non addirittura tutto dopo aver piazzato l’ultima bet in bluff totale nella speranza di trovare un fold da parte del vostro avversario…

 

La ragione per cui i giocatori occasionali stravedono per le carte suited deriva da una scarsa conoscenza del concetto di equity, ovvero la possibilità di chiudere un punto data una certa starting hand. Secondo la matematica le probabilità di floppare un colore sono 1 su 200, mentre quelle di centrare un flush draw al flop sono meno di 1 ogni 5. Eppure la voglia di entrare in gioco anche con una mano marginale purché composta da carte dello stesso seme diventa una tentazione irresistibile in alcune circostanze, seppur stack, posizioni, valore intrinseco della mano e dinamica al tavolo suggerirebbero il contrario.

 

Immaginiamo una classica situazione in cui un giocatore apre da early position, un secondo giocatore 3-betta da bottone e noi ci troviamo con una mano come A-3 suited da BB. Effettuare un call in questa dinamica, specialmente con stack profondi, è uno dei tanti errori che gli amatori continuano a fare da tempo immemore.

 

Le motivazioni sono semplici: per vincere questo colpo fuori posizione probabilmente non basterebbe nemmeno trovare un bell’Asso al flop e, anche nel caso in cui ne uscisse uno accompagnato addirittura da un 3, ovvero una doppia coppia (circostanza che si verifica circa una volta su 48), potrebbe non bastare ad aggiudicarsi il pot nelle street successive a seconda della texture.

 

Il motivo è molto semplice: il range dell’original raiser da early position e quello del 3-bettor sono tendenzialmente forti e le probabilità che almeno uno abbia in mano un Asso più forte del nostro sono altissime. Va da sé che gli unici scenari in cui ci sentiremo ‘sicuri’ della nostra mano sarà quando centreremo un trips al flop (1/78), una doppia (1/48) o un flush (1/200), che tradotte in percentuali equivalgono a circa il 2%, l’1,2% e lo 0,5%.

 

In tantissimi altri casi invece saremo in balia della varianza e ci potremmo trovare a inseguire punti e progetti che potrebbero portarci in scenari poco piacevoli. Questo perché le carte suited aumentano la nostra equity del 2,5% rispetto alla stessa mano con carte di seme diverso, non una percentuale sufficiente a giustificare la caterva di errori commessi con questa tipologia di starting hand. E ora, siete ancora sicuri di non voler foldare la vostra mano suited?

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