Impressionante.
Non vi sono altri aggettivi per Phil Hellmuth che, in uno dei periodi più bassi della sua carriera, tira fuori il coniglio dal cilindro e vince il suo 15° braccialetto alle World Series Of Poker.
In un colpo solo ‘The Poker Brat’ spazza via le critiche, almeno per qualche mese, che lo hanno sommerso negli ultimi tempi. La colpa principale? Non aver tenuto il passo dei nuovi grinder ‘high roller’ ed aver continuato a battere i pugni sul petto infischiandosene dell’evoluzione del gioco.
Phil sostiene che alla fine sono i braccialetti a far la differenza, altri invece pensano che la gloria sia qualcosa di secondario rispetto ai soldi, almeno nel poker. Ma allora, dove sta la verità?
Criticare aspramente uno che ha fatto la storia del poker negli ultimi trent’anni, capace di vincere quindici titoli WSOP e quasi 23 milioni di dollari in incassi lordi oltre ad esser stato ed essere ancora ‘IL’ volto del poker, assieme a pochi altri eletti, ci sembra eccessivo.
Allo stesso modo avrebbe poco senso elogiarlo oltre misura, perché parliamoci chiaro: allo stato attuale delle cose Phil Hellmuth incarna la massima espressione del Texas Hold’em. A peggiorare il tutto ci pensa la sua spocchia, quell’arroganza elevata sicurezza nei propri mezzi che più passa il tempo e più si distacca dalla realtà delle cose.
Phil Hellmuth è semplicemente un talento naturale e se tra gli high rollers non trova terreno fertile, siamo sicuri che tra amatori o regulars di medio livello riesce sempre ad avere una marcia in più.
La tecnica lascia spazio alla fantasia, l’estro prende il sopravvento sulla ragione…E se il vento soffia dalla parte giusta c’è poco da fare. In un recente post su Facebook Rocco Palumbo racconta di un raise fold con 7-7 e 9BB a disposizione: “Ha girato la sua mano contento della scelta dopo aver visto il mio A-K…”
Un poker tutto fuorché moderno ma a quanto pare efficace a far sì che Phil Hellmuth continui a far parlare di se anche grazie ai risultati. Non dimentichiamo che, alla faccia dei suoi detrattori, il quindicesimo è arrivato proprio nel No Limit Hold’em. E voi da che parte state?