Nella scorsa puntata (link S- 358) abbiamo analizzato la prima di due mani a dir poco discutibili, giocate dal numero uno al mondo stando alla all-time money list: Daniel Negeanu.
Il suo racconto di un’uscita prematura a uno dei tanti high roller giocati recentemente, prosegue con questo spot.
Mano 2 –
Daniel apre con coppia di Tre da UTG a T5K, ricevendo il call di Adrian Mateos, che gioca in posizione rispetto a lui, mentre Andress fa 42K da BTN. Call sia per Negreanu che per Mateos.
Al flop, su Q-J-7 rainbow checkano tutti e tre, su 6 a Picche che apre flush draw nuovo giro di check, mentre su Ax Daniel decide di combinarla: punta 275K su pot da 138K, polarizzandosi su una mano molto forte o air completa.
Dal canto suo Mateos non può far altro che foldare, ma Andress effettua uno snap call con K-T, scala.
Analisi -
Come ammetterà lo stesso Daniel “Quel call al flop sulla 3-bet è un po’ spewy…” Già, decisamente. Flattare un 3-bettatto fuori posizione per set-mining contro giocatori così preparati significa perdere i soldi nella quasi totalità dei casi.
Check flop e check turn sono l’unica alternativa se non si vuole regalare ulteriore equity/stack agli avversari, che sarebbe dovuto esser stato seguito da un altrettanto saggio check river.
Daniel pensa bene invece di combinarla overbettando: “Volevo rappresentare scala o set, una mano molto forte insomma”, ma nel range degli avversari una mano di quel tipo può essere ancora presente, mentre non ci sarà quasi mai in quello di Negreanu che necessariamente avrebbe puntato una street tra flop e turn con straight draw (K-T) o con set (Q-Q, J-J, A-A).
Andress ha il call più facile della storia e Daniel perde un monster pot da circa 60BB come se nulla fosse…
Dopo aver esaminato questi due spot alquanto singolari la domanda, come suggerisce Marzullo, sorge spontanea: Siamo proprio sicuri che l’immersione nella G.T.O. abbia sortito gli effetti desiderati?