Alec Torelli spiega l’arte del bluff! Part 2

Ecco con la seconda e ultima parte dedicata al formato Youtube del noto player italo-americano Alec torelli, la rubrica “Ask Alec”, tra le più seguite dagli appassionati delle due carte.

 

Rimandandovi alla lettura della prima parte (link S-455) saltiamo inutili preamboli e arriviamo al dunque: ecco il secondo quesito posto a Torelli.

2 – Immagina di aver giocato tight per gran parte del torneo: userai mai la tua immagine per fare un bluff di tanto in tanto?

Noterete che ogni domanda ulteriore che proponete rimanda sempre ai due concetti fondamentali esposti in precedenza: il mio avversario ha un range cappato? E ancora, sono in grado di esser credibile con una linea ipoteticamente strong?

Detto ciò, utilizzare la propria immagine per aumentare la fold equity è sicuramente una buona arma a disposizione, l’importante è assicurarsi che l’avversario dia credito alla nostra azione. Deve essere al corrente che stiamo giocando realmente tight: a volte capita di voler apparire in modo preciso agli occhi di qualcuno che si è appena seduto al tavolo, o in alternativa di giocare contro una calling station che non si curerà affatto della nostra immagine al tavolo…Perciò, usate la vostra immagine ma non come giustificazione per mosse azzardate fuori da ogni logica.”

3 – Quanto frequentemente è opportuno bluffare?

La miglior risposta? Finché questi hanno successo. Scherzi a parte se ci troviamo di fronte ad avversari molto deboli che tendono a overfoldare è giusto schiacciare il piede sull’acceleratore, così come sarebbe meglio limitarne la frequenza di fronte a delle calling station.

La ragion per cui il poker è più un’arte che una scienza risiede nel fatto che questo tipo di adattamenti devono esser calibrati sull’avversario specifico, e qui sta l’abilità del giocatore.”

4 – Bettare ogni street o check-raisare? Qual è la mossa più efficace in bluff?

Anche in questo caso non esiste una regola generale. Dipende da come l’avversario percepisce le nostre mosse: alcuni attribuiscono più o meno forza al check-raise, così come altri fanno altrettanto con una triple barrel. Solo la nostra sensibilità pokeristica sarà in grado di suggerirci la mossa migliore!”

Per chi non avesse problemi con l’inglese, ecco il video integrale:

 

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