Essere un professionista delle due carte a molti sembra una passeggiata.
In fondo si tratta solo di un gioco di carte...Eppure per essere vincenti non basta studiare meticolosamente e sperare nell'aiuto della buona stella, ma occorre curare tanti altri aspetti che in passato venivano fatti passare per secondari.
Son lontani i tempi delle partite a poker con wiskie e sigari, anzi, probabilmente nel Texas Hold'em moderno stonerebbero e non poco. Via libera invece a uno stile di vita sano, equilibrato e tanta attività fisica.
Carlo Savinelli, che recentemente 'si è messo sotto' per migliorare la propria condizione, racconta i benefici di questa sua nuova sfida: "Riesco ad organizzarmi meglio la giornata, faccio due ore di palestra al giorno e gioco solo quando so di essere al meglio."
Specialmente nei tornei dal buy-in elevato, più che nel cash game dove fondamentalmente ci si può alzare quando si vuole, tenere alto il mordente non è semplicissimo. Non vi sono particolari trucchi per star sempre concentrati salvo qualche accorgimento:
"Nei tornei come l'EPT o il Millions, con field mediamente preparati e in alcuni casi ostici, è sufficiente passare dal proprio A game a qualcosa di più del B game e la frittata è fatta. Per reggere tante ore consecutivamente senza fare errori ci vuole testa, e questa funziona meglio quando si è in forma."
Semplice a dirsi, un po' meno a farsi dato che i pokeristi non sono certo noti per essere degli atleti modello. Tuttavia sono sempre di più quelli che sposano il motto "mens sana in corpore sano" e i risultati si vedono.
Come dichiarato da Patrick Antonius in una recente intervista, ci sono vari modi per trovare la condizione mentale ottimale. Uno tra i più semplici e quello di fare sport e mangiare in modo equilibrato, ma c'è chi preferisce la meditazione – una cosa non esclude l'altra – o i training col mental coach.
Al giorno d'oggi sperare di avere dei risultati costanti senza spendere nemmeno un minuti a curare il proprio benessere, almeno a certi livelli ma anche per i grinder comuni, è se non altro un salto nel buio.
La tecnica la si potrà pure imparare, ma la disciplina è materia ardua da masticare...