Against all odds: Simone Speranza e il bis all’IPO, solo questione di fortuna?

La vittoria di qualche mese fa centrata da Simone Speranza all’Italian Poker Open ha indubbiamente suscitato scalpore.



Il motivo è molto semplice: vincere un MTT live con oltre 3.000 iscritti non è certo roba da tutti i giorni, bissare il successo (seppur con la metà delle entries) a distanza di due anni è qualcosa di straordinario.

 

Sebbene ci sia solamente da fare i complimenti al player azzurro, in tanti a mezzo social hanno bollato il suo exploit come un colpo di fortuna senza precedenti, facendo leva sulla bassissima probabilità di ripetersi in un field così numeroso.

 

Sicuramente il successo di maggio è andato contro ogni pronostico, ma la domanda che ci siamo fatti dopo aver letto fiumi di commenti è stata questa: siamo veramente sicuri che si tratti di una coincidenza fortunata o, come ha ribadito lo stesso Simone in più occasioni, è semplicemente la naturale conseguenza di tanto studio e applicazione profuso negli anni?

 

Numeri alla mano, sembrerebbe che ad aver ragione siano i sostenitori della ‘botta di fortuna’, ma a ben guardare il buon Speranza non è certo nuovo ad affermazioni di un certo tipo. Per capire qualcosa di più abbiamo spulciato il suo grafico su Sharkscope, notando che il grinder lombardo ha giocato oltre 30mila tornei sulla room di punta italiana maturando un profitto di oltre 160 mila euro.

 

Tanti titoli prestigiosi in bacheca e diverse vittorie ottenuti in tornei dal field a tre zeri, sebbene i premi non siano minimamente paragonabili a quelli di un MTT live da 500 euro di iscrizione, visto che il massimo buy-in consentito online non può superare i 250 euro.

 

Sebbene la statistica di 2 IPO vinti su sei giocati abbia dell’irreale, se si inseriscono queste vittorie in un contesto molto più ampio la ragione sembra pendere dalla sua parte. In fondo si tratta di due big shot in cinque anni di carriera  ad altissimi livelli per quanto concerne il poker a tinte azzurre. Due risultati eclatanti ottenuti a poca distanza l’uno dall’altro e per giunta nello stesso torneo fanno indubbiamente scalpore, ma per un professionista delle due carte non c’è nulla di sorprendente, anzi.

 

Ricordate l’exploit di Gabriele Lepore a Venezia, dove vinse tre tornei in fila nel giro di due mesi? Che dire del rush di Mustapha Kanit di due anni fa o dell’incredibile filotto di successi conquistato da Fedor Holz nel 2017?

 

Il poker, non essendo una scienza esatta, premia in modo casuale i player più costanti e può benissimo succedere che qualcuno ottenga più del dovuto in un breve lasso di tempo per poi non vincere più nulla nei mesi o anni successivi. Nulla di strano quindi che Speranza sia riuscito in questa, apparentemente quasi impossibile, impresa.

 

Non essendo in discussione la bontà del giocatore, probabilmente ha ragione lui quando sostiene che si tratti del normale corso degli eventi per un player così preparato. E pazienza se le vittorie sono arrivate proprio in quei due tornei, that’s poker guys!

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