Terza e ultima parte della nostra mini rubrica dedicata ai low-stakes online. Approccio e metodologia sono stati trattati negli articoli precedenti, ora passiamo ai fatti…Quali sono i principali accorgimenti da adottare ‘in game’?
‘Se nella prima mezz’ora non hai ancora individuato il pollo al tavolo…’
Uno tra i detti ‘evergreen’ nel mondo del poker, vero sia ai micro che agli high stakes. Capire chi abbiamo di fronte e indirizzare le nostre giocate contro i giocatori più deboli è la chiave per andare avanti nei tornei con tanti iscritti.
Sebbene la tentazione di guardare il chipcount con frenesia e provare a vedere il proprio nome in cima sia difficile da tenere a bada, anche il torneo con il maggior numero di iscritti della storia sarà diviso in tavoli da 6, 9 o 10 persone. Inutile preoccuparsi troppo del count generale, l’importante è sempre avere sotto controllo la situazione al proprio tavolo, perché è con quei giocatori che ci si deve misurare nell’immediato.
Dopo aver osservato la condotta degli avversari per qualche orbita è possibile capire chi ha tendenze più loose, chi più tight e chi, in generale, ha una preparazione più bassa rispetto ad altri. Sono queste le indicazioni che dovremmo tenere a mente prima di fare azione, perché i soldi (o le chip in questo caso) sarà più facile vincerli contro chi è più scarso invece di mettersi a sfidare i più pericolosi in preda all’ego tanto caro ai pokeristi. Perciò, individuate quanto prima gli avversari che hanno tendenze exploitabili e giocate contro di loro, possibilmente in posizione: i risultati non tenderanno ad arrivare!
Balancing? No, grazie…
Nei forum di strategia più approfonditi si fa un gran parlare di G.T.O. (game-theory-optimal) e dell’importanza di adottare uno stile bilanciato. Vero, ma solo in alcuni contesti. Nei tornei MTT low stakes, avendo di fronte quasi sempre nuovi giocatori coi quali non sono state giocate un numero di mani sufficienti a creare una vera e propria ‘history’, avere uno stile bilanciato serve poco o nulla. Probabilmente ci scontreremo con quel dato player solamente in un paio di occasioni in tutto il torneo, motivo per cui il balancing perde completamente di senso in circostanze simili.
Bilanciare significa fare una certa mossa in un certo contesto un eguale numero di volte in bluff e per valore, in modo da dare meno riferimenti possibili all’avversario. Ma cosa c’è da bilanciare contro un avversario con cui abbiamo giocato due mani di numero? Assolutamente nulla, perciò bando alle fantasie da top pro, gioco semplice e solido e via, fino al tavolo finale!