Martin Jacobson: “Oggi in Europa il livello medio è più alto rispetto a quello americano... merito del poker online!”

Non ha mollato il poker dopo il successo nel Main Event WSOP 2014, Martin Jacobson, infatti, ha collezionato in questi anni ben 49 in the money in giro per il mondo, col braccialetto di diamanti al polso.

 

 

Anche quest'estate si è presentato a Las Vegas per le World Series ed è stato intervistato dai colleghi in loco, quasi sorpresi da questo suo “stakanovismo” mostrato in eventi con field enormi, ovviamente difficili da (ri)vincere.

 

“Non è un high roller il Main Event – ha dichiarato Martin – ma lo considero più importante rispetto agli altri. Lo giocano tutti quelli che se lo possono permettere, poi ci sono tanti amatoriali e qualificati. Ci sono 7.000 iscritti in un torneo da 10,000 dollari di buy-in... dove trovi qualcosa del genere?”.

 

Nonostante un bankroll ormai enorme, Jacobson evita high roller e super high roller con field ristretti ma durissimi.

 

“Preferisco giocare contro gli amatoriali e non mi dispiacciono i grandi field. E' una sfida quella di raggiungere il final table in un evento con migliaia di iscritti. Certo, servono skill differenti rispetto a quelle necessarie in un torneo super high roller con 40 avversari”.

 

Martin sostiene che negli ultimi quattro anni, soprattutto in Europa, il poker sia cambiato molto, con un importante innalzamento del livello medio, cosa che non è invece accaduta negli Stati Uniti.

 

“Credo che l'Europa sia nettamente avanti rispetto all'America in termini di qualità di gioco. Per me venire a giocare qui alle WSOP significa quasi tornare indietro nel tempo visto il livello medio. La ragione principale è la possibilità di giocare online, noi europei possiamo farlo, loro no. E' un bel vantaggio. In Europa il giocatore amatoriale medio sa giocare bene a poker”.

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