A sentirlo parlare sembra sia nato con le carte in mano.
Andrea Shehadeh, e questo non è più un mistero, è tra i talenti più promettenti del poker italiano. I risultati sono dalla sua parte considerati gli 800mila dollari in vincite lorde incassati fino ad ora.
Dopo un 2017 da favola con tre primi posti a 5 zeri, tra cui un IPO da 300.000€ di prima moneta, Andrea Shehadeh è pronto per i botti di fine anno. Sì, perché fino ad oggi il suo score non è stato esaltante, seppur di tutto rispetto.
Le vittorie al Poker Concept e la Picca conquistata al side event turbo a Barcellona non sono cospicue come i trionfi precedenti, ma fanno sicuramente morale, oltre che cassa.
Andrea è pronto a tirare una rushata finale a cominciare dal festival in quel di Nottingham, in programma a fine settembre, passando per le WSOPE a Rozvadov e, duclis in fundo, l'EPT di Praga. Una sfilza di date imperdibili che potrebbero incrementare il bottino e farlo schizzare nella ristretta cerchia dei pokeristi azzurri capaci di vincere oltre un milione di euro nei tornei live.
Al momento 'Shehadinho' occupa la posizione numero 35, ma basterebbe un bello shot da 200 e passa mila dollari per consentirgli di superare Gabriele Lepore, ultimo 'milionario' della truppa italiana.
La sicurezza nei propri mezzi non gli manca di certo, così come una giusta dose di sfrontatezza:
“Tanti miei colleghi amano scambiarsi delle quote per ridurre la varianza, ma per me ha poco senso. Certo, se mi trovassi al Day3 di qualche torneo con un amico e avessimo le medesime chance di arrivare in fondo, potrei anche scambiare una percentuale, ma si tratterebbe di un'eccezione. Prima di sedermi al tavolo farei fatica a swappare anche con Musta!”
Una provocazione ovviamente, da non prendere nemmeno troppo sottogamba, sebbene lo stesso Andrea riconosca i vantaggi di un eventuale swap:
“Avere degli amici che fanno il tifo per te nelle fasi più calde del torneo può essere un vantaggio, così come potersi confrontare subito su uno spot controverso. Da questo punto di vista scambiarsi le quote può essere profittevole, ma non riduciamo tutto a un semplice discorso economico. L'importante è dare sempre il massimo e ognuno deve mettersi nelle condizioni migliori per farlo, come meglio crede!”