Stephen Chidwick, il top grinder che non guarda in faccia a nessuno: “La competizione ad alti livelli mi dà lo stimolo per continuare!”

Sguardo glaciale, calma olimpica e skill da primo della classe: in due parole, Stephen Chidwick.



Il talento britannico che infiamma la scena high roller è uno dei personaggi meno 'chiacchierati' dell'intera scena pokeristica mondiale, vuoi per la sua naturale riservatezza sulla vita privata o per le scelte di vita sobrie che lo portano lontano dalla luce dei riflettori. Almeno quando non prende parte a qualche tavolo finale, cosa non troppo rara da qualche anno a questa parte.



 

Il 2018 è stato l'anno della consacrazione grazie ai 7,9 milioni di dollari incassati, più del doppio di quanto fatto l'anno precedente sebbene vi siano ancora tre mesi abbonanti per migliorare lo score.

 

Chidwick è un tipo pacato, taciturno, ma di una determinazione senza eguali al tavolo verde. In carriera sfiora i 18 milioni di dollari per una manciata di banconote e siamo certi che la 24° posizione nella all time money list mondiale sia solamente transitoria, vista l'escalation che l'ha visto protagonista nell'anno in corso-

 

Gli high roller dell'Aria sembrano esser diventati il piatto preferito - soltanto quest'anno ne ha vinti 3 – anche se non disegna assolutamente qualsiasi altro tipo di torneo nella specialità no limit hold'em. La strepitosa rushata tirata al Millions di Barcellona lo scorso aprile, dove ha chiuso al secondo posto nell'high roller da 100K per poi ripetersi qualche giorno dopo con un terzo posto al Main Event da 10K, lo hanno definitivamente sbloccato:

 

Adoro mettermi in discussione e competere coi migliori al mondo. Gli stimoli nel poker sono essenziali e solo competere ad altissimi livelli riesce a darmi la carica giusta per continuare a dare il meglio.”

 

Stephen adora meditare, lo fa addirittura durante le pause dei tornei, e ha una gran predilezione per le arrampicate:

 

Appena posso cerco di trovare del tempo per farne qualcuna, specialmente col mio amico Ben Heath con cui condivido questo hobby. E' qualcosa che mi rilassa e che mi aiuta ad entrare nel mood giusto per giocare al 100%.

 

La sua flemma al tavolo non fa il paio con la sua immagine da giocatore aggressivo:

 

Vengo percepito come tale dai miei avversari ed effettivamente lo sono. Mi è capitato diverse volte di lanciare tutto il mio stack in bluff, ma vengo comunque rispettato e temuto perché nessuno mette in dubbio la mia preparazione tecnica!

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