Il coraggio non gli è mai mancato.
Abituati a vederlo bluffare come se non ci fosse un domani, Tom Dwan si è costruito una reputazione da super-duro negli anni d'oro dell Texas Hold'em, per poi sparire nel nulla e tornare più in forma che mai nelle partite high stakes.
Il suo raggio d'azione si è progressivamente spostato dagli Stati Uniti alla Cina, dove ormai è una leggenda sia per i fan che per i ricchissimi amatori che si dilettano a sfidarlo in qualsiasi variante, dall'Hold'em al Pot Limit Omaha, passando per il nuovissimo '6-plus Hold'em', ovvero la variante del Texas short-deck.
In un recente video destinato ai suoi sostenitori con gli occhi a mandorla, 'durrrr' scherza sul suo stile di gioco consigliando loro di non seguire il suo esempio:
“Il mio stile di gioco è sicuramente interessante, ma vi prego, non prendetemi come esempio! Esistono tantissimi altri giocatori che hanno basi più solide delle mie da cui prendere spunto.”
Un atto di modestia? Forse, no. Perché Dwan gioca davvero in un modo tutto suo e forse proprio per questo è diventato ciò che noi tutti conosciamo:
“Ho una grande capacità di lettura e riesco a pescare in fallo i miei avversari quando si avventurano su territori minati. Per questa ragione può essere particolarmente divertente e appagante guardarmi giocare, ma evitate di fare le stesse cose con i vostri avversari. Sono molto spericolato, per natura, ma non sono affatto un modello da cui prendere spunto. Phil Galfond, giusto per fare un nome, è certamente un esempio migliore!”
Ma allora perché mai dovrebbe giocare in modo così loose se lui stesso sconsiglia questa strategia ai suoi seguaci?
“Io mi metto sempre nei guai perché cerco di giocare più colpi possibili. Non lo faccio solo perché mi diverte tantissimo, ma anche per far divertire chi sta al tavolo con me, che nella maggior parte dei casi non ama i giocatori troppo chiusi. Certo, capitano occasioni in cui una strategia tight può essere la migliore, ma soltanto quando capisco che gli avversari non passeranno mai la loro mano contro di me, quindi è più conveniente aspettare un buon punto invece di provare a combinargliela ad ogni costo. E poi, diciamola tutta, in tv vengono trasmesse soltanto le giocate più pirotecniche, è normale che dal piccolo schermo esca fuori un'immagine di me più vicina a un pazzo scatenato che a un giocatore di poker!”