Non troppo tempo fa abbiamo sentito Andrea Shehadeh parlare del suo punto di vista sullo swap, ovvero lo scambio di piccole percentuali di un torneo per minimizzare la varianza.
Dal live all'online, il professionista romano, che vive all’estero, Alessandro 'Deneb' Pichierri sembra esser della stessa scuola, sebbene gli high stakes online non siano il suo pane quotidiano. Nel periodo delle WCOOP però, qualche strappo alla regola può essere non solo lecito, ma quasi doveroso. Ecco quindi spiegato il motivo per cui in queste prime settimane di settembre lo abbiamo visto misurarsi con field di tutto rispetto in tornei dal buy-in a 3 zeri, Main Event da 5,300$ compreso:
“Scambiare delle percentuali non è mia abitudine e devo ammettere che tentare uno shot da mille dollari non mi pensa nemmeno più di tanto dopo anni di grinding.”
Il bankroll sarà pure solido e le skill affinate per bene, ma quando si tratta di centrare un big shot in un field così variegato e cospicuo, la run prende il sopravvento sui destini dei giocatori:
“Diciamo che il poker è da considerarsi un gioco meritocratico, dove l'abilità è la componente principale. Tuttavia la linea che separa un buon grinder da un player vincente è più sottile del previsto. Azzarderei dire che in questo caso sì, molto dipende dalla fortuna.”
La deep run sfumata qualche giorno fa all'evento da 1K turbo, conclusasi in 25° posizione grida ancora vendetta, così come quello scoppio K-K 9-9 subito lo scorso anno allo SCOOP in un torneo molto simile. A vincerlo fu proprio il fortissimo grinder C.Darwin, protagonista di un rush strepitoso, che di certo non disdegna una spinta dalla dea bendata nei momenti chiave:
“Sono colpi che spostano tantissimo, una sorta di sliding doors. Mentre sul 'punto it' il field risulta essere facilmente exploitabile, su 'com' se non si riesce a vincere quelle due-tre gire cruciali è difficile spiccare il volo.”
Considerato il profit maturato ai tavoli, l'esperienza e la costanza nel grinding, 'Deneb' non ha nulla da invidiare ai migliori. Tutto frutto di un processo da autodidatta che lo ha portato per due anni di fila ad esser sponsorizzato dalla più grande poker room mondiale. Insomma, non “Deneb” ma “Denebissimo”, chissà che a breve il tanto agognato shot non prenda forma:
“Non ho mai vinto più di 15K in un solo torneo e sento di essere in credito con la sorte. Da anni vinco bene, ma quest'anno per le occasioni che ho avuto davanti sarebbe potuta andare decisamente meglio!”